"La situazione e' molto simile" a quella delle stragi mafiose dei primi anni '90. A lanciare l'allarme offrendo questa lettura del sanguinoso attentato all'istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi e' Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso con gli agenti della scorta quasi 20 anni fa. Borsellino ricorda come a Palermo i magistrati stanno facendo chiarezza sulla vicenda della trattativa Stato-mafia "una cosa che io sostengo da quattro anni, e quando la dissi la prima volta mi presero per matto, per una persona afflitta dal dolore". E ricorda come qualche giorno fa il figlio del boss Provenzano sia tornato a ripetere che "violenza genera violenza" chiedendo "la fine del 41 bis" il regime del carcere duro.
Dai microfoni di Skytg24, poi, Borsellino definisce "prive di fondamento" la tesi secondo cui la mafia usa il tritolo e non le bonbole di gas per fare attentati. "La mafia - sottolinea - sa cambiare strategia e lo fa con ogni mezzo. Se vuole spargere terrore quale e' il modo migliore se non quello di colpire una scuola, oltretutto con quel nome, che da sempre e' stata una fucina di resistenza antimafiosa?".