Increase Font Size Option 6 Reset Font Size Option 6 Decrease Font Size Option 6
Home Documenti Salvo Palazzolo intervista Salvatore Borsellino
Salvo Palazzolo intervista Salvatore Borsellino PDF Stampa E-mail
Documenti - Altri documenti
Scritto da Salvo Palazzolo   
Venerdì 25 Luglio 2008 14:39

«Mio fratello, Paolo Borsellino, diceva di Bruno Contrada: "Solo a fare il nome di quell´uomo si può morire". Io sono disposto ad accettare la sua scarcerazione se tirano fuori Paolo dalla bara, vivo. Invece, lo stanno uccidendo ancora, perché Contrada conosce i segreti degli uomini delle istituzioni deviate, che restano in libertà. Adesso ho solo voglia di farmi giustizia con le mie mani, dato che la giustizia in questo nostro sciagurato paese non esiste più». Salvatore Borsellino, il fratello del giudice assassinato il 19 luglio 1992 assieme ai cinque poliziotti di scorta, cita Leonardo Sciascia («Lo Stato non può processare se stesso, diceva. Aveva ragione») e accusa l´ex superpoliziotto: «Le indagini nei suoi confronti devono proseguire».
 

Contrada però si è sempre proclamato innocente, ribadendo di essere rimasto un funzionario fedele dello Stato.
«Non ha mentito. Ma a quale Stato è rimasto fedele? Credo a quello deviato».
È anche la tesi dei giudici che l´hanno condannato. I processi hanno accertato che la famiglia dell´ex 007 del Sisde continua a vivere in una casa popolare. Contrada non si è arricchito. Secondo lei, quale sarebbe stato il prezzo dell´infedeltà di cui è accusato?
«La risposta non c´è ancora. Contrada è il solo che finora ha pagato fra tutti coloro, rappresentanti delle istituzioni, che hanno trattato con la mafia. Quella trattativa ha ucciso mio fratello».
Cosa aveva scoperto Paolo Borsellino dopo la morte di Falcone?
«Contrada sa, ma non parla. Il primo luglio 1992, mio fratello stava interrogando il pentito Gaspare Mutolo sulle collusioni di Contrada con le cosche. All´improvviso, fu chiamato al telefono, per incontrare il ministro Mancino, al Viminale. Lì vide Contrada che usciva dalla stanza del ministro, rimase molto turbato. Tornò velocemente da Mutolo, per completare l´interrogatorio».
Mancino sostiene di non ricordare l´incontro con Borsellino.
«È un altro mistero. Ma mio fratello ha segnato l´incontro nella sua agenda grigia».
L´agenda rossa di Paolo Borsellino è invece scomparsa dal luogo della strage.
«Contrada deve anche dire come faceva a sapere, pochi istanti dopo l´esplosione di via D´Amelio, che era stato ucciso Borsellino. Si trovava in barca. Bisogna continuare a indagare sulle sue telefonate. E anche su quelle passate dal Cerisdi, una scuola di eccellenza per manager, in realtà un centro dei servizi deviati: si trova sul Monte Pellegrino che sovrasta la strada dove è stato ucciso Paolo».
Lei non accetta neanche i domiciliari per motivi di salute?
«In carcere Contrada sarebbe stato curato benissimo. La verità è che è stata orchestrata un´incredibile campagna mediatica per la sua scarcerazione: chi poteva metterla in atto, se non i poteri forti? Sono riusciti a tirarlo fuori per evitare che potesse svelare prima chissà cosa».
In carcere resta l´ex capo della Mobile di Palermo, Ignazio D´Antone, anche lui condannato per mafia, a 10 anni.
«È la dimostrazione che Contrada non ha fatto tutto da solo. Chi sono gli altri complici?».

SALVO PALAZZOLO

la Repubblica, 25 luglio 2008


 

Comments:

Commenti
Cerca RSS
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
greta   |2008-07-25 16:58:46
tutto questo fa veramente schifo!
forse ha ragione benny quando dice che il
prossimo sarà riina.. ormai ci si può aspettare di tutto! :(
demisophisme   |2008-07-25 17:21:20
Ho perso mio padre poco tempo fa e conosco la sensazione che si prova nel vedere
la memoria dei propri cari deturpata da un certo tipo di squallore.
In questo
caso c'è solo da augurarsi che il carcere l'abbia rinsavito, come è accaduto
per il Signor Calcara e che provi ad essere un uomo migliore.
Sempre con
affetto
luca
Fabio  - Contrada adesso parla   |2008-07-26 02:00:01
Se ti ritieni un uomo innocente, allora Bruno Contrada parla, racconta quello
che è successo quel giorno a Roma con Mancino, oramai hai 77 anni, stai in
quelle condizioni, basta a dire che è stato De Gennaro ad incastrarmi, basta,
racconta della strage di Via D'Amelio, visto che non sappiamo chi ha premuto il
telecomando, chi c'era sul monte Utveggio quel maledetto 19 luglio, spiegaci
come si trovava il numero telefonico del tuo collega Narraci vicino a dove fu
premuto il telecomando del tritolo di Capaci, spiegaci dove ha portato l'agenda
rossa Arcangioli.
Liberati da questo peso, allora ti saranno dati i
domiciliari, ma devi dire la verità sui mandanti occulti delle stragi del 1992
altrimenti torna a marcire in carcere e se Salvatore si farà giustizia da se',
noi saremo pronti a sostenerlo.
Adesso querelateci tutti..Contrada
pentiti...fallo per Giovanni e Paolo che sono morti per uno Stato
ingrato.
Salvatore siamo con lei...
Shiloh  - Rita Atria   |2008-07-26 21:11:36
26 luglio. 16 anni da quel "volo" verso le sue stelle

Per ricordare
Rita Atria, una persona che ha creduto fino in fondo in Paolo
Borsellino.

http://www.ritaatria.it

Luciana
Andrea  - sopravvissuti   |2008-07-26 23:20:09
Ogni tanto torno su questo punto,.....non dimentichiamoci, e magari non solo
alle commemorazioni, di ricordare a spendere qualche pensiero a chi è
sopravvissuto alle stragi del 1992,....sono persone turbate, anche da uno strano
senso di colpa per non essere morte assieme agli altri. Spero sempre che
qualcuno realizzi un incontro pubblico con loro....
indio   |2008-07-27 13:08:09
ciao amici
oltre gli uomini, è l'idea che volevano e vogliono uccidere, un'
idea ben chiara che i giudici falcone e borsellino avevano sulla mafia e su come
si può vincere. tutti sanno questo e in molti hanno paura e fanno finta di
niente.
l'indifferenza è il vero nemico.
siamo un popolo dalla memoria corta
perchè per molti è meglio dimenticare
la mafia è sempre esistita grazie ai
silenzi di stato e ho la personale opinione che se dovesse parlare contrada il
castello crollerebbe.
chi ha ordinato le stragi ? perchè ? è solo riina che è
impazzito per le sentenze del maxiprocesso e ha dichiarato guerra allo stato?
riina e il suo branco di killer hanno mantenuto gli "impegni" e tolto di
mezzo due giudici che sapevano tenergli testa alla grande e li avrebbero presto
chiusi in gabbia. il problema vero è come passare con meno ripercussioni
possibili la tempesta che un'azione stragista comporta.
secondo me hanno
costruito una trincea col tritolo perchè fosse ben chiaro a tutti che nessuno
oltrepasserà inerme il limite invalicabile.
sono solidale con salvatore
borsellino e c'è tanta amarezza in me per quello che sta accadendo ma allo
stesso tempo spero che contrada parli e dica tutto quello che sa perchè un
funzionario del suo livello nn puo nn sapere a chi serviva fermare i nostri
giudici.
il principale alleato dell'antistato mafioso sta nelle istituzioni che
dovrebbero combatterlo, e sta a tutti i livelli, su su e giù giù fino alla
strada.
controllano tutto, anche il pensiero comune che deve avere la
gente.
sono protetti e ben difesi ma nn sopportano la ribellazione degli
ultimi
nn sopportano un decreto legislativo in mano a un cittadino consapevole
dei suoi diritti e doveri
nn sopportano che ognuno di noi si riappropri di
quello che loro ci presentano come un favore...un esempio potrebbe essere il
diritto al lavoro su cui la nostra repubblica è fondata. nn è un favore ma un
diritto.
fare giustizia è un dovere, pretenderla è un diritto.
contrada era un
poliziotto e colleghi suoi sono morti per mano di mafia e se poi una volta
passato al sisde si è reso responsabile di reati deve pagare come tutti.
probabilmente, sempre a mio parere personale, contrada rappresenta l'anello
debole di collegamento con quella parte di politici che volevano imporre terrore
e caos tra i giudici. l'esempio è stato dato e recepito, nn da tutti, ma da
molti. speriamo che ci arrivi a parlare, perchè volente o no, lui ne sa più di
tutti noi sulle stragi e i retroscena e il potere nn puo permettere che venga
sputtanato da un suo servo. penso che lo hanno scarcerato perchè hanno paura
che apra bocca e probabilmente sono in tanti a volergliela chiudere per
sempre.
si sono appropriati di tutto quello che è commerciabile e profiquo,
anime comprese.
tutti sapevano che il giudice borsellino sarebbe stato ucciso,
dopo il giudice falcone.
noi tutti come italiani, lo abbiamo permesso, siamo
stati spettatori, nn a beirut ma a palermo, di stragi.
e di tutte le altre
"malefatte" più sottili e silenziose ma altrettanto micidiali,
successive.
ma ancora oggi a distanza di anni siamo testimoni di quanto è
radicata la mafia nella nostra società e che radici potenti ha messo sul sangue
delle stragi

attualmente siamo testimoni di giornalisti prima percossi e poi
minacciati col fuoco, come succede oggi a partinico con telejato.
censure sotto
forma di condanna allucinanti, come succede oggi a carlo ruta.
ogni giorno
partecipiamo alla storia e alle vicende del nostro paese,
il pericolo di
abituarsi alla finta normalità, è molto reale,
in molti casi è la prassi, per
una lunga e tranquilla esistenza, farsi i fatti propri, sbagliata e molto comune
ma reale istantanea della realtà che vedo.
in molti casi occuparsi di queste
cose è andarsi a cercare guai e di conseguenza è peggio per te se poi li
trovi. è perverso ma molto comune.

nn ci prenderanno mai!
un
abbraccio
indio

"Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella
lotta alla mafia. Se la mafia è un'istituzione antistato che attira consensi
perchè ritenuta più efficiente dello stato, è compito della scuola rovesciare
questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello stato e delle
istituzioni." Paolo Borsellino
indio   |2008-07-27 13:12:40
nn è un favore ma un diritto.
fare giustizia è un dovere, pretenderla è un
diritto.
contrada era un poliziotto e colleghi suoi sono morti per mano di mafia
e se poi una volta passato al sisde si è reso responsabile di reati deve pagare
come tutti. probabilmente, sempre a mio parere personale, contrada rappresenta
l'anello debole di collegamento con quella parte di politici che volevano
imporre terrore e caos tra i giudici. l'esempio è stato dato e recepito, nn da
tutti, ma da molti. speriamo che ci arrivi a parlare, perchè volente o no, lui
ne sa più di tutti noi sulle stragi e i retroscena e il potere nn puo
permettere che venga sputtanato da un suo servo. penso che lo hanno scarcerato
perchè hanno paura che apra bocca e probabilmente sono in tanti a volergliela
chiudere per sempre.
si sono appropriati di tutto quello che è commerciabile e
profiquo, anime comprese.
tutti sapevano che il giudice borsellino sarebbe
stato ucciso, dopo il giudice falcone.
noi tutti come italiani, lo abbiamo
permesso, siamo stati spettatori, nn a beirut ma a palermo, di stragi.
e di
tutte le altre "malefatte" più sottili e silenziose ma altrettanto
micidiali, successive.
ma ancora oggi a distanza di anni siamo testimoni di
quanto è radicata la mafia nella nostra società e che radici potenti ha messo
sul sangue delle stragi

attualmente siamo testimoni di giornalisti prima
percossi e poi minacciati col fuoco, come succede oggi a partinico con
telejato.
censure sotto forma di condanna allucinanti, come succede oggi a carlo
ruta.
ogni giorno partecipiamo alla storia e alle vicende del nostro paese,
il
pericolo di abituarsi alla finta normalità, è molto reale,
in molti casi è la
prassi, per una lunga e tranquilla esistenza, farsi i fatti propri, sbagliata e
molto comune ma reale istantanea della realtà che vedo.
in molti casi occuparsi
di queste cose è andarsi a cercare guai e di conseguenza è peggio per te se
poi li trovi. è perverso ma molto comune.

nn ci prenderanno mai!
un
abbraccio
indio

"Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella
lotta alla mafia. Se la mafia è un'istituzione antistato che attira consensi
perchè ritenuta più efficiente dello stato, è compito della scuola rovesciare
questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello stato e delle
istituzioni." Paolo Borsellino
indio   |2008-07-27 13:14:52
in molti casi occuparsi di queste cose è andarsi a cercare guai e di
conseguenza è peggio per te se poi li trovi. è perverso ma molto comune.


un
abbraccio
indio

"Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella
lotta alla mafia. Se la mafia è un'istituzione antistato che attira consensi
perchè ritenuta più efficiente dello stato, è compito della scuola rovesciare
questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello stato e delle
istituzioni." Paolo Borsellino
gia70  - Mancino....   |2008-07-28 15:35:58
Tra Borsellino e Mancino credo a Borsellino, a Mancino non affiderei neanche i
soldi per la merenda...
Anzi credo la sua carica all'interno del CSM sia del
tutto inopportuna .
Ecco la mia considerazione su la quasi totalita' dei nostri
politici !
Perche' ha negato di aver incontrato Contrada...quando l'incontro e'
documentato nell'agenda grigia di Paolo..?
Dolly   |2008-07-28 15:40:27
perchè hanno le mani sporche di sangue.
e perchè contrada faceva
paura.
dopo quell'incontro Paolo torno' a casa dalla sua famiglia letteralmente
sconvolto. mi piacerebbe che il dott. contrada si decidesse di spiegarci

PERCHE'.

3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."