Lunedì 25 maggio 1992
A Palermo si svolgono i funerali di Giovanni Falcone, della moglie e degli agenti di scorta.
Oscar Luigi Scalfaro viene eletto Presidente della Repubblica.
Giovedì 28 maggio 1992
Alla presentazione a Roma del libro “Gli uomini del disonore” di Pino Arlacchi al tavolo siedono Vincenzo Parisi, Pino Arlacchi, Vincenzo Scotti, Paolo Borsellino e Leonardo Mondadori. Al termine della presentazione del libro si parla di Falcone e della Superprocura, dal pubblico viene una domanda: “Dottor Borsellino, prenderebbe il posto di Falcone?” Borsellino esita alcuni secondi poi replica: ”No, non ho intenzione…”. A sorpresa interviene il ministro degli interni Scotti che dichiara: “Lo candido io. Con il collega Martelli abbiamo chiesto al CSM di riaprire i termini del concorso ed invito formalmente il giudice Borsellino a candidarsi”. Borsellino è imbarazzato ma dal suo viso trapela un’indignazione senza confini: ”Non so…comunque, nel caso dovesse esser proposto il mio nome, sarà necessario procedere alla riapertura dei termini per la presentazione delle candidature”.*
Venerdì 29 maggio 1992
Paolo Borsellino riguardo alla sua possibile candidatura alla guida della DNA dichiara: ”Nessuno ha chiesto la mia disponibilità”.
I colleghi della Procura di Palermo che gli sono più vicini invitano Borsellino a respingere l’offerta fattagli dal ministro perché lo ritengono cento volte più utile come procuratore aggiunto a Palermo che come Superprocuratore a Roma. Antonio Ingroia e Vittorio Teresi scrivono un documento in cui chiedono formalmente a Borsellino di rimanere. Lo firmano Roberto Scarpinato, Alfredo Morvillo, Gioacchino Scaduto, Leonardo Guarnotta, Gioacchino Natoli. Borsellino approva inizialmente l’iniziativa, corregge persino alcune frasi che possono sembrare polemiche.
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Paolo Borsellino. Il valore di una vita, Umberto Lucentini, Mondadori, 1994
Verso via d'Amelio: 23 maggio - 19 luglio 1992: 57 giorni
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