E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
Lunedì 29 giugno 1992
Appena arrivato a Palermo, Borsellino si precipita nell‟ufficio di Giammanco, e protesta: “Lo so bene che da una minaccia ci si può difendere poco, ma è mio diritto conoscere tutte le notizie che mi riguardano”. Urla, si indigna. Per la rabbia, sferra un gran pugno sul tavolo, e si ferisce la mano. E Giammanco? “Farfugliava, farfugliava qualcosa”, racconterà la sera Borsellino ai familiari. “Farfugliava. Diceva: ma che c‟entra, la competenza è di Caltanissetta”. Ricorda Lucia Borsellino: “Quando papà ci parla di quell‟episodio, sfoga tutta la sua amarezza. Raccontandoci di Giammanco, si chiede mille volte il motivo di quel silenzio, giungendo però alla conclusione che niente potrà giustificarlo”.
*L’Agenda rossa di Paolo Borsellino, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, Chiarelettere, 2007