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Napoli, cittadinanza onoraria a Salvatore Borsellino PDF Stampa E-mail
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Scritto da Adnkronos   
Venerdì 13 Luglio 2012 23:04

Napoli, 13 lug. - (Adnkronos) - Da oggi Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, e' un cittadino napoletano. A conferirgli la cittadinanza onoraria e' stato il sinadco Luigi de Magistris con una cerimonia nella sala della giunta di Palazzo San Giacomo. Un gesto che de Magistris ha definito "significativo per quello che Salvatore sta facendo in questi anni nel paese, portando in giro la sua indignazione che e' energia positiva per sapere tutta la verita' sulla strage di Via D'Amelio". De Magistris ha anche annunciato che Piazza Cenni, antistante il Palazzo di Giustizia di Napoli, da settembre cambiera' nome in Piazza Falcone e Borsellino.

"Napoli - ha aggiunto de Magistris - da' la cittadinanza onoraria a un uomo giovanissimo nel cuore. Un atto che ha un valore simbolico ma anche sostanziale: i napoletani si sentono vicini a quei magistrati servitori dello stato e cittadini, che ogni giorno lottano per cercare la verita'. Il clima oggi e' torbido e bisogna tenere altissima la vigilanza democratica. Con la cittadinanza a Salvatore Borsellino il sindaco, la giunta e la citta' di Napoli si schierano". Un commosso Salvatore Borsellino ha ringraziato il sindaco per la cittadinanza onoraria di una citta' "che ho sempre amato".

"Per dieci anni ho perso la speranza - ha raccontato - poi ho cominciato a parlare, con tutta la rabbia che ho. Vedevo che avevano cambiato modo di uccidere, non piu' con le bombe perche' la gente si ribella, ma in un'altra maniera. Ho ritrovato la speranza parlando con i giovani". Presente alla cerimonia anche il procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia: "Occorre dimostrare - ha detto - che davvero si vuole la verita' su quella stagione, serve che ciascuno faccia la propria parte fino in fondo. La magistratura tra mille difficolta' lo sta facendo, anche una parte del paese dentro e fuori le istituzioni, ma occorre fare di piu'. E' nell'interesse di tutti accertare la verita', ed e' importante che si stia diradando la nebbia attorno a quanto avvenuto in quella stagione. Poi tocca all'approfondimento ulteriore della magistratura individuare eventuali responsabilita' penali e - ha concluso Ingroia - alla politica e alla Commissione antimafia individuare le responsabilita' storiche e politiche".

AdnKronos

 








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