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In memoria delle vittime di Capaci e via D´Amelio PDF Stampa E-mail
Video - Reportages
Scritto da Flaviano Masella   
Mercoledì 13 Agosto 2008 20:50

 


Antonio Schifani, padre di Vito morto a Capaci: "Una cosa terribile perché non sapevamo quello che era successo. Senonché ho telefonato in questura e mi hanno detto "Guardi la televisione". Io ho guardato la televisione ma non ho saputo niente".


Grazia Asta, madre di Claudio Traina morto in via D´Amelio: "Quando c´é stata questa disgrazia io ero seduta qua a guardare la televisione che non me lo aspettavo... mi hanno incontrato la fotografia di mio figlio ed é bruttissimo sa... la mia rabbia sa qual é? Che non ho visto mio figlio dopo morto, sa cosa significa?"




In memoria delle vittime di Capaci e di via D´Amelio (RAINEWS24, 22 maggio 2008)

di Flaviano Masella (a cura di Maurizio Torrealta)


Puntata speciale dell'INCHIESTA in occasione del sedicesimo anniversario della strage di Capaci dove persero la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.

"In memoria delle vittime di Capaci e via D'Amelio", attraverso il ricordo dei familiari delle vittime e del reparto scorte della Polizia di Stato della Questura di Palermo, ricostruisce una delle pagine più tragiche della lotta alla mafia con i due attentati che sconvolsero Palermo nel 1992.

Una serie di testimonianze per non dimenticare i due attentati avvenuti a pochi mesi di distanza: Capaci, il 23 maggio, e via D'amelio, il 19 luglio 1992, in cui oltre al giudice Paolo Borsellino morirono gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

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Antonietta  - In memoria delle vittime di Capaci e via D'Amelio   |2008-08-14 20:36:10
non potrò mai dimenticare le terribili immagini di quei giorni;seguivo da molto
tempo il lavoro di Falcone e Borsellino,la dura vita che vivevano con le loro
scorte;anche quando i due giudici rifiutarono la scorta i loro ragazzi si
rifutarono ben sapendo quale poteva essere il loro destino:sono morti tutti da
eroi,purtroppo-come sempre-passato il momento lo Stato ingrato ha dimenticato i
familiari.vi sono vicino e abbraccio tutti.
mirkx   |2008-08-16 21:25:27
Siamo una repubblica delle banane!!!
AlbeCaserini   |2008-08-20 12:13:50
Caro Antonio, non so mai leggerà queste parole.

Non ho mai dimenticato,
personalmente, le vittime delle stragi, che inevitabilmente sono diventate
"Falcone, Borsellino, e le loro scorte".

In un Paese civile,
innanzitutto non sarebbe accaduto quello che avvenne in quei 57 maledetti giorni
(a parte in germania, dove una strage a Duisburg è si avvenuta, ma sempre per
mano "nostra") ma soprattutto gli eroi sarebbero diventati simboli per
le generazioni a venire.

Invece, la tendenza è sempre piu quella di
disincentivare lo spirito di servizio pr lo stato, lo spirito di sacrificio per
gli altri, e alla lunga questa metastasi inghiottirà tutti quanti noi.

Caro
Antonio, Padre di Vito, cari parenti di eroi, noi possiamo solo rendervi grazie
per il sacrificio che i vostri figli, o parenti, hanno deciso di renderci per
migliorare la nostra esistenza.
Luana   |2008-08-25 16:59:38
I dolori di queste persone è ancora vivo, non avrà mai fine. Una giustizia che
tarda ancora ad arrivare!
Solo loro sanno cosa ancora hanno nel cuore!
Mi
stringo a tutte queste famiglie e alla famiglia Borsellino e Falcone, spero che
un giorno venga fatta finalmente giustizia!

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