Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
IL TRIBUNALE CIVILE DI MILANO HA RIGETTATO LE DOMANDE AVANZATE DA SILVIO BERLUSCONI NEI CONFRONTI DELL'ECONOMIST
In allegato il testo integrale della sentenza del Tribunale Civile di Milano che ha rigettato le domande avanzate da Silvio Berlusconi nei confronti dell'Economist, dopo che questi aveva citato il settimanale britannico per diffamazione, a seguito di una famosa copertina che, prima delle elezioni del 2001, titolava "Why Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy" (Perché Silvio Berlusconi non è adeguato a guidare l'Italia) e dell'articolo relativo. condannandolo alle spese legali ammontanti ad € 25.000,00 oltre IVA e C.P.A.
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Massimo Amodio
- Informato il Quirinale della petizione.
|2008-09-05 21:11:07
OT desidero informarvi che pochi minuti or sono tramite posta elettronica ho informato il Quirinale della petizione "Si alle intercettazioni".
A seguire copio e incollo il testo di quanto scritto.
Desidero informare l'Eccellenza Vostra che dall'8 giugno 2008 è online all'indirizzo www.firmiamo.it/sialleintercettazioni una petizione come in oggetto di questo messaggio. La petizione avrà termine l'8 settembre 2008, e in ogni caso, anche dopo il termine della petizione, qualora l'Eccellenza Vostra fosse interessato a conoscere la lista dei firmatari, glieLa potrò fornire previa Vostra richiesta.
Massimo Amodio
- Informato il Quirinale della petizione. (2)
|2008-09-05 21:12:08
La petizione in questione è all'Eccellenza Vostra rivolta in quanto figura super partes, rappresentante di tutti gli italiani. I firmatari di questa petizione concordano sulle seguenti affermazioni del Segretario dell'ANM Cascini in chiusura del XXIX Congresso dell'Associazione "Le intercettazioni di comunicazioni sono uno strumento investigativo indispensabile e irrinunciabile per il contrasto delle forme più insidiose di criminalità. La criminalità organizzata e il terrorismo certamente. Ma anche gli omicidi, i sequestri di persona, il riciclaggio, la corruzione dei pubblici ufficiali, la criminalità economica, l’usura, l’estorsione. Rinunciare per questi reati ad uno strumento di indagine che spesso è l’unico praticabile significherebbe ridurre fortemente l’azione di contrasto del crimine da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. Si tratta, però, di uno strumento investigativo invasivo che, per la sua natura non selettiva, può introdurre nel processo anche notizie e informazioni non rilevanti per le indagini e che possono destare l’interesse degli strumenti di informazione. Noi riteniamo che i fatti relativi alla vita privata degli indagati e, a maggior ragione, delle persone estranee alle indagini, le cui conversazioni siano casualmente captate, non possano e non debbano essere divulgati e pubblicati. Occorre prevedere una selezione del materiale necessario per il processo e la eliminazione del materiale che non serve. Su questo riteniamo sia necessario un intervento normativo."
Massimo Amodio
- Informato il Quirinale della petizione. (3)
|2008-09-05 21:13:07
Dentro i limiti delle suddette considerazioni, i firmatari di questa petizione si sono dichiarati favorevoli ad un intervento legislativo del Governo e del Parlamento in favore di una più attenta tutela della privatezza e in rispetto di un giudizio di innocenza che in uno Stato moderno deve valere sugli indagati fino a sentenza definitiva. I firmatari di questa petizione esprimono, al contempo, tuttavia, la loro massima civile disapprovazione a qualunque intervento normativo del Governo e del Parlamento che sottragga o limiti la possibilità per i magistrati di avvalersi di questo strumento di indagine.
La petizione è un'iniziativa di comuni cittadini, senza colore politico. Nel momento in cui Le scrivo sono state verificate (con gli strumenti automatici della piattaforma Firmiamo.it ed un paziente controllo manuale dei cap e dei nominativi) 3872 firme di un totale che, senza cura di verificare, avrebbe oltrepassato le 4000 firme.
Già così la petizione si colloca fino ad oggi tra le più firmate in assoluto sulla piattaforma suddetta, mentre una petizione esprimente una opinione opposta, reperibile fino ad oggi all'indirizzo www.firmiamo.it/noalleintercettazioni ha raccolto dal 12 giugno 2008 solo 3 firme.
Prego l'Eccelenza Vostra di inviare ogni risposta relativamente questa iniziativa in difesa della legalità che non può essere disgiunta dalla sicurezza del Paese anche all'Ing. Salvatore Borsellino e al sito www.19luglio1992.com che, solo tra i siti di una certa autorevolezza, si è speso fin dai primi giorni in sostegno della petizione.
Massimo Amodio
- Informato il Quirinale della petizione. (fine)
|2008-09-05 21:13:49
E' aspirazione dei firmatari della petizione aiutarLa con questa iniziativa civica, limpidamente democratica, a valutare correttamente la sensibilità degli italiani in materia di riforma della Giustizia allorquando si voglia limitare l'uso delle intercettazioni da parte della magistratura che sono invece state utili in molti casi anche recenti per scoprire o correttamente definire le ipotesi di reato.