Il 14 maggio 2008 Giuseppe D’Avanzo, commentando le cose da me dette qualche giorno prima a “Che tempo che fa” sul neopresidente del Senato Renato Schifani e i suoi rapporti con alcuni personaggi poi risultati mafiosi, mi dava una lezione di giornalismo sulla prima pagina di Repubblica. Mi spiegava che “non sempre i fatti sono la verità”. Poi rivelava un sensazionale scoop, citando fantomatici “investigatori di Palermo” e la loro “fonte, l’avvocato di Michele Aiello”: “Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco.
Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia. Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano”.
Se D’Avanzo avesse letto la sentenza di condanna di Ciuro, saprebbe che Ciuro non è stato condannato per aver favorito la latitanza di Provenzano, ma per aver passato informazioni ad Aiello che all’epoca era un imprenditore incensurato e mai condannato per alcunchè. Questo per dire la cura con cui il noto maestro di giornalismo investigativo verifica le sue fonti. Ma questo riguarda lui, non me. Quel che riguarda me è che gli “investigatori di Palermo” non “dicono” un bel niente a proposito del sottoscritto (dove? in quali atti giudiziari? Mistero). E non dice un bel niente nemmeno l’avvocato di Aiello, Sergio Monaco, che non è “fonte” di un bel nulla, come egli stesso preciserà nei giorni seguenti con una lettera a Repubblica: “… Tengo a precisare di non essere mai stato la ‘fonte’ del Giuseppe D'Avanzo, che non conosco personalmente e col quale non ho avuto mai alcuna interlocuzione, né di altri su tale episodio”.
Eppure qualcuno - D’Avanzo, messo alle strette dalla smentita del legale, si rifugia in imprecisate “fonti vicine all’inchiesta” - ha messo in giro la falsa notizia che, ”su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco”: l’hotel Torre Artale di Trabia (Palermo), dove soggiornai con la mia famiglia nell’estate del 2002 (Ciuro non c’era, Aiello non l’ho mai visto né sentito in vita mia). D’Avanzo potrebbe verificarla presso l’hotel. Ma, da buon giornalista investigativo, non lo fa. Potrebbe, visto che siamo colleghi, scriviamo sullo stesso giornale e ha il mio numero di cellulare, telefonarmi per sapere come andò quella vacanza su cui qualcuno ha messo in giro quelle voci avvelenate. Non lo fa. Scrive, in prima pagina, quella notizia falsa. Che l’indomani viene ripresa da decine di quotidiani e di siti internet. Il Corriere della sera le dedica addirittura due pagine dal titolo: “Travaglio, la talpa dei boss e il giallo della vacanza siciliana”. Ma ha almeno la buona creanza di sentire la mia versione dei fatti. Il Giornale e Il Riformista la sbattono in prima pagina. Il tam-tam prosegue per giorni e giorni sulla stampa, in tv e sulla rete. Ad Annozero il viceministro Roberto Castelli rende noto che frequento “mafiosi”. Luciano Moggi, in una tv privata piemontese, mi trasforma addirittura in un amico “dei peggiori boss mafiosi”. Totò Cuffaro, appena condannato per favoreggiamento di Aiello e di alcuni mafiosi, dichiara alle agenzie: “… Abbiamo appreso che Travaglio ama fare le sue vacanze sulle nostre coste, specie se a pagare il suo conto sono altri”. Ancora un paio di mesi dopo Riccardo Arena, sul “Foglio” di Giuliano Ferrara (famiglia Berlusconi), insinua che io sia in affanno, per aver promesso di pubblicare ricevute di pagamento di quella vacanza, ma non sia in grado di farlo. Sottinteso: perché la vacanza me la pagò il “mafioso”, la “talpa dei boss”, cioè Aiello.
Bene, sono spiacente di informare lorsignori che, dopo lunghe ricerche, ho finalmente trovato l’assegno e l’estratto conto della carta di credito Diners con cui pagai il conto di quella vacanza all’hotel Torre Artale di Trabia. L’assegno, emesso il 19 agosto 2002 dal mio conto presso il San Paolo-Imi di Torino e poi negoziato dal Banco di Sicilia (che lo conservava nei suoi archivi di Palermo), ammonta a 2.526,70 euro. I restanti 2 mila euro li pagai con la carta Diners (versamento datato 18 agosto 2002).
Certo, è curioso che io debba render conto di una mia passata vacanza, soltanto per aver osato raccontare in tv alcuni fatti veri e documentati sul presidente del Senato (il quale naturalmente non ha mai voluto chiarirli, anche perché nessuno gli ha mai chiesto di farlo). Ma pubblico entrambi i documenti, infischiandomene della privacy, perché non ho nulla da nascondere e mi auguro che chi diffuse e amplificò quella falsa notizia voglia renderli noti ai suoi lettori per riparare, sia pur tardivamente e parzialmente, all’enorme danno fatto alla mia onorabilità personale. So che nessuno mi chiederà scusa per aver messo in circolo quelle menzogne sul mio conto. Ma spero almeno che, in cuor suo, si vergogni.
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Shiloh
- OT help per Joomla!
|2008-09-10 08:07:13
Non avevo dubbi che Travaglio, nella sua smisurata pignoleria, sarebbe riuscito a trovare le prove della propria innocenza. ;)
Scusate se vado fuori strada, ma ho un paio di problemi con Joomla! (che ho cominciato ad usare negli ultimi giorni).
1 - non so come trasferire da locale a remoto il sito che ho realizzato.
Ho trovato varie spiegazioni in rete ma delle due l'una, o sono scarse loro o sono de coccio io.
Qualcuno mi può spiegare passo passo come fare?
2 - non riesco ad inserire nell'articolo collegato (sempre con Joomla, con altro editorin HTML funziona) il banner per la petizione "toghe indegne". Mentre quelli delle petizioni passate funzionano, questo non ne vuol sapere.
Voi come avete fatto?
Grazie per le pietose risposte che vorrete darmi. 8)
Luciana
Massimo Amodio
|2008-09-10 10:08:58
Sempre OT,
segnalo nuovamente agli amministratori del sito www.19luglio1992.com che la petizione di cui avete il banner in fondo alla home page SI E' CONCLUSA.
Se non ci credete, cliccate sul banner e verificatelo di persona.
Quel banner dunque non ha più senso di esistere, il treno della petizione è passato o come direbbe Falcone tutte le cose umane hanno un'inizio ed una fine.
La mafia sta durando da due secoli (e pazienza, io personalmente sono l'ultima ruota del carro, anzi del "carretto" siciliano, pochi onori e dunque pochi oneri).
La petizione in difesa delle intercettazioni si è conclusa dopo tre mesi. L'ho detto. L'ho fatto. Era giusto così.
Il fatto che io non reciti una parte, ma sia coerente con quanto affermo mi inorgoglisce il giorno dopo. Certo che se l'Italia è un teatrino, chi non recita o non applaude alla recita è il primo dei folli.
E' stata un'occasione sprecata questa petizione oltremodo ignorata? Gli italiani hanno deciso cosa farsene, in 3925 l'hanno firmata oltre al sottoscritto.
Io so che volevo fare qualcosa di democratico per il Paese, dare il mio contributo (non mi sono mai ritenuto il Messia con l'opinione giusta in tasca ma volevo spendermi come cittadino di una democrazia), e so a cosa sono andato incontro in questi mesi. Ho fatto esperienza, oggi non ritengo più l'Italia essere etichettabile come una vera democrazia, ci sono troppe leggi non scritte che ci governano, troppi meccanismi di selezione e di controllo sono saltati o lavorano distorti, c'è una società verticale e discriminatoria con molti lestofanti in posti - ahimè - di potere, tutte cose che chi commenta qui ben sa e non può fingere di non sapere.
Massimo Amodio
|2008-09-10 10:10:39
Ho imparato (non certo nel vostro sito dove ho ricevuto solo cortesia, ma nel mio prodigarmi in questi mesi) che anche a sinistra il cittadino è niente.
Non può dire, nè fare.
Devono calare le benedizioni dall'alto oppure è meglio per lui, come ai tempi del fascismo, starsi zitto e chino ad occuparsi del proprio mestiere, dei propri affari, della propria salute.
Se osa di più, c'è anche a sinistra chi, senza chiedersi nulla sulla purezza della sua volontà o su quanto possa realmente fare, lo accompagna alla porta come l'ultimo degli incapaci.
Sono quelli come me i diversamente abili, anzi gli inabili per la partecipazione attiva alla politica del proprio Paese. I Cuffaro stanno lì, gli Schifani stanno lì, in Senato a rappresentarci, come venti anni fa Salvo Lima rappresentava l'Italia nel Parlamento Europeo.
POTETE RIMUOVERE IL BANNER, grazie.
Perdonate l'amarezza, non vi disturberò ancora.
bertelli
|2008-09-10 11:39:08
Grazie della segnalazione: aggiorneremo presto il sito. La raccolta firme per difendere l´efficacia dell´azione della magistratura é stata una buona iniziativa. Vedremo come si svilupperanno gli eventi.
Marco
salvatore
|2008-09-10 11:44:25
Il banner è stato rimosso come richiesto.
Ringrazio anche io Massimo per l'iniziativa e spero che continui a restare con noi, la usa è stata sempre una presenza costante e attenta.
Grazie
desiree
- Caro Marco...
|2008-09-10 14:27:22
Caro Marco non avevo dubbi sulla tua innocenza in proposito. La pubblicazione dei documenti è ancora una volta la testimonianza che in Italia sono sempre i Giusti ad essere chiamati a rispondere delle loro buone azioni.
Ne approfitto per ringraziare Massimo Amodio per la sua assidua presenza e collaborazione.
Shiloh
- Trasferimento preventivo
|2008-09-10 14:45:24
Il trasferimento d'urgenza di De Magistris serve esclusivamente ad impedire che possa rinviare a giudizio gli indagati di "Toghe lucane".
Questa è la risposta che mi ha dato Felice Lima, del blog delle toghe:
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In concreto, a causa di questa anticipazione del trasferimento, Luigi De Magistris non potrà chiedere il rinvio a giudizio degli indagati di "Toghe Lucane".
Questo perchè prima di farlo bisogna attendere la scadenza del termine di cui all'art. 415 bis c.p.p.. Se il trasferimento di Luigi fosse avvenuto nei termini ordinari, egli avrebbe fatto in tempo a "chiudere" "Toghe Lucane".
Grazie a questa anticipazione, invece, non farà in tempo.
Chi gli succederà nella trattazione del procedimento dovrà studiarsi nuovamente alcune centinaia di migliaia di pagine (impiegando mesi) e potrà decidere anche diversamente da Luigi.
Nella migliore ipotesi, questa anticipazione del trasferimento costituisce uno spreco irragionevole di energie lavorative: lasciando pochi giorni in più al suo posto De Magistris - che già conosce bene quegli atti - non sarebbe stato necessario che un altro magistrato impiegasse mesi a studiarli di nuovo.
Nella peggiore ipotesi ...
Felice Lima
Luciana
Luana
|2008-09-11 00:02:55
Quante menzogne per screditare un uomo! Che vergogna!
Shiloh
|2008-09-11 08:41:39
Buon giorno a tutti. 8)
Volevo solo sapere che fine ha fatto la petizione "toghe indegne"?
Non trovo più i banner e il counter è fermo a 42 firme da ieri.
Luciana
salvatore
|2008-09-11 10:53:19
Il banner è stato spostato come footer della pagina al posto di un'altra petizione i cui termini erano scaduti.
Shiloh
|2008-09-11 13:10:30
Visto, grazie. 8)
Mi ero preoccupata perchè non trovavo più banner in giro e dal mio banner non riuscivo d accedere alla pagina della petizione, credevo che fosse stata sospesa