Secondo intercettazioni, la mafia “cosa nostra“ risentirebbe della crisi economica e avrebbe tagliato i vitalizi alle famiglie dei boss che stanno in carcere.
Bene, molto bene se tutto ciò fosse vero, ma noi ci crediamo poco, pensiamo al classico “piangere il morto al telefono per fregare il vivo”, perché se così non fosse si scatenerebbe il fenomeno del pentitismo e i mafiosi carcerati comincerebbero a raccontarci la verità sulle stragi del 1993.
Invece Riina tace, Provenzano tace, i fratelli Graviano tacciono, Lo Nigro tace e così tutti gli altri. Se ne deduce quindi che le famiglie dei boss che sono in carcere, se ne stanno pasciute e al caldo in questi tempi di crisi, non così le famiglie delle vittime di cosa nostra, che non percepiscono le pensioni che gli spettano per invalidità, perché lo Stato a loro sì che fa risentire della crisi!
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili