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Home Documenti La solidarietà di Sonia Alfano (presidente CRIM) al sindaco di Barcellona P.G. (ME): “L’attacco del circolo Corda Fratres è peggio di un’intimidazione”
La solidarietà di Sonia Alfano (presidente CRIM) al sindaco di Barcellona P.G. (ME): “L’attacco del circolo Corda Fratres è peggio di un’intimidazione” PDF Stampa E-mail
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Scritto da Sonia Alfano   
Lunedì 18 Marzo 2013 16:11
PALERMO, 15 MAR – “Desidero esprimere la mia vicinanza e la mia solidarietà al sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Teresa Collica, per l’attacco bieco e intimidatorio riservatole dal presidente del circolo ‘Corda Fratres’, con un manifesto moralmente e politicamente eversivo affisso sui muri della città. Certi ambienti e certi personaggi hanno bisogno di screditare chi si sta impegnando per il riscatto sociale perché, sentendosi sull’orlo del baratro, avvertono con terrore l’imminente e definitivo loro declino. Il sistema sta decomponendosi, partendo dai livelli più alti, e a Barcellona Pozzo di Gotto molti hanno paura del risveglio delle coscienze, del quale ha merito anche il sindaco, insieme all’associazione Liberi Tutti e insieme alla maggior parte dei cittadini, gente onesta”.
 
Così, Sonia Alfano (Presidente della Commissione Antimafia Europea) interviene a difesa del sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Maria Teresa Collica. Il circolo “Corda Fratres” ha tappezzato la città di manifesti che sembrerebbero voler screditare la Collica sul piano personale.
 
Il reportage firmato da Alessandra Ziniti, cui si fa riferimento nei manifesti affissi in città – sottolinea Alfano – non ha alcunché di persecutorio. Anzi, è l’analisi equilibrata e sobria della realtà: se da un lato c’è una cittadinanza reattiva, guidata da un sindaco che sta rispondendo in modo fermo e deciso alla criminalità organizzata – spiega Sonia Alfano – dall’altro c’è chi spara ancora nel centro della città, uccidendo e spargendo sangue sfrontatamente, in presenza di inermi cittadini. E, sebbene Barcellona sia definita, a giusto titolo, ‘la Corleone del duemila’, altrettanto vero è che gli episodi criminali adesso vengono affrontati di petto: prova ne è la reazione della società civile barcellonese nel caso dell’intimidazione al Maresciallo dei Carabinieri cui è stata fatta rinvenire una testa di cavallo mozzata a un passo da casa. Non sorprende che il circolo ‘Corda Fratres’ mal sopporti le verità diffuse dalla giornalista di Repubblica: la presenza del boss Cattafi (contrariamente alle menzogne divulgate col manifesto), gli equilibrismi di un potere giocato fuori dall’ufficialità, l’immanenza cupa del ruolo del procuratore generale di Messina Antonio Franco Cassata, fresco di condanna in primo grado per diffamazione ai danni del compianto prof. Parmaliana, e la sponda giudiziaria garantita per anni dal magistrato Olindo Canali, condannato per falsa testimonianza. Bisogna rendere merito a chi combatte davvero il sistema, cercando di sottrarre le istituzioni della città e l’intera società alle compromissioni del passato e all’influenza dei tanti personaggi della borghesia mafiosa. E’ quel che sta facendo, insieme ad altri, Maria Teresa Collica. Per quel che riguarda la lapide dedicata a mio padre, il giornalista Beppe Alfano – conclude – basta qualche parola di chiarezza: ‘Corda Fratres’ non c’entra nulla; anzi, da ‘Corda Fratres’ ci si sarebbe attesi le scuse per il fatto, da sé solo moralmente riprovevole, che il boss Gullotti organizzò l’assassinio di mio padre mentre era riverito socio di quel sodalizio. Quell’opera, viceversa, è stata apposta su determinazione dell’amministrazione comunale, come del resto è facile leggere sulla stessa lapide”.

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