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Ass. Georgofili a Riina Jr: 'Il silenzio è d’oro quando si vuole essere dimenticati' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Giovanna Maggiani Chelli   
Sabato 20 Aprile 2013 09:50
di Giovanna Maggiani Chelli  - 20 aprile 2013

Non ci piacciono le provocazioni e cerchiamo di ribattere per quanto possa servire.
Giuseppe Salvatore Riina da Padova, dove gli è stato consentito di vivere la sua vita, sfida rilasciando interviste al “Corriere del Veneto”, mentre in forte contraddizione spiega che la libertà è essere dimenticato.
Viva in pace il figlio del macellaio di via dei Georgofili, veneri il padre quanto gli pare, ma non dica pubblicamente, inviando messaggi, a tutti noi che suo padre gli ha insegnato i valori e la morale e per questo si sente onorato di essere figlio di un capo mafia, il “capo dei capi”.
Nella “morale e nei valori” di Salvatore Riina ci sta il massacro di bambini e ragazzi in via dei Georgofili la notte del 27 Maggio 1993.
La condanna a morte nel nostro Paese è finita negli anni 40. Salvatore Riina, colui che ai figli avrebbe insegnato valori e morale, ha emesso sentenze di morte di persone innocenti, almeno fino al 15 Gennaio 1993.
Diciamo quindi a Giuseppe Riina: 'Il silenzio è d’oro quando si vuole essere dimenticati'.

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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