.......la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
Caltanissetta, 23 apr. - Gli anni prima delle stragi e quello degli attentati contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono contraddistinti da tensioni e contrasti all'interno della procura di Palermo. Soprattutto fra alcuni magistrati e l'allora procuratore capo Pietro Giammanco. A riferirlo e' stato l'aggiunto Vittorio Teresi, nell'udienza del processo "Borsellino quater", in corso di svolgimento a Caltanissetta. "C'erano - ha detto il teste - forti contrasti con Giammanco sulla gestione dell'ufficio. Secondo noi impersonava la negazione dello spirito della Dda, non era nelle condizioni di esercitare le funzioni di procuratore della Repubblica. Dopo le stragi di Capaci e via d'Amelio chiedemmo che andasse via, non poteva gestire quell'ufficio con quelle convinzioni e quelle amicizie". Il teste si e' anche soffermato sull'omicidio Lima: "Giammanco non appena apprese la notizia, manifesto' la decisione di partecipare ai funerali di Lima ma qualcuno lo fermo'".