E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
Caltanissetta, 29 apr. - "Certe cose che mi devono dire non me le dicono". E' quanto avrebbe affermato il giudice Paolo Borsellino, poco prima di morire, quando apprese che a Palermo era arrivato un carico di tritolo. A riferirlo e' stata oggi Rita Borsellino, sorella del fratello ucciso, deponendo al processo "Borsellino quater" che si celebra a Caltanissetta. Borsellino, negli ultimi tempi, "si lamentava spesso di essere stato lasciato solo, era molto deluso per l'atteggiamento anche di alcuni suoi colleghi", ha aggiunto la teste. Rita Borsellino ha anche aggiunto che il fratello "aveva sempre con se' un'agenda di colore rosso scuro. Spesso quando arrivava dalla madre, la poggiava sulla scrivania e su quell'agenda annotava parecchie cose". Anche il cognato del giudice ucciso, Renato Fiore, marito di Rita Borsellino, ha confermato che soprattutto negli ultimi tempi, dopo l'attentato di Capaci, "Paolo era molto preoccupato", probabilmente "perche' si sentiva solo".