Tivoli (Roma) - Me lo aspettavo, sinceramente parlando, che prima o poi qualcuno avrebbe dato un avviso alla società civile tiburtina, ai compagni che denunciano, alle associazioni e a chi scrive di criminalità organizzata nel territorio. Ero intento a scrivere l’appello per una manifestazione antimafia ed era intenzione dell’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” commemorare il 9 maggio a Tivoli Peppino Impastato davanti alla lapide che lo ricorda, quando, durante la notte, alcuni infami non hanno esitato a danneggiare quest'ultima e la mia automobile. Era nostra intenzione riaccendere i riflettori sulla scellerata provincia di Roma, nel quadrante nord-est del territorio, sotto assedio della criminalità organizzata e dove il degrado si misura nel numero di slot machines che aumentano esponenzialmente in tutta la via Tiburtina da Roma a Tivoli. L’ intimidatorio atto di stanotte, nei confronti della lapide di Peppino Impastato, può essere commentato solo in un modo: infami! Infami coloro che vogliono tappare la bocca ai cittadini onesti e coraggiosi, infami coloro che non vogliono si commemori una vittima di mafia, infami coloro che sputano sui morti e infami coloro che stanotte hanno pensato di mandare un messaggio facendomi trovare la macchina danneggiata. A loro rispondo che noi non abbiamo paura e il 9 maggio ci ritroveremo davanti la lapide di Peppino Impastato, con un corteo cittadino che partirà da Piazza Santa Croce al centro della città proprio fino alla targa, lanciando sin da ora l’appello alle associazioni di cittadini, ai giornalisti e alla meglio gioventù. Chi può venga a Tivoli e commemori insieme a noi Peppino Impastato.