di Claudio Porcasi - 6 maggio 2013
“Le dichiarazioni di
Agnese Borsellino non furono tardive ma assunsero rilevanza processuale quando fu rivelata l’esistenza di una trattativa tra Stato e mafia. I suoi ricordi di quello che le riferì il marito nel periodo che intercorre tra la strage di Capaci e quella di via D’Amelio sono fondamentali e saranno acquisiti agli atti del processo“. Queste le parole di
Sergio Lari, capo della Procura di Caltanissetta dove si sta celebrando il terzo processo sulla strage di via D’Amelio, in cui morì
Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, rilasciate subito dopo la conclusione dei funerali di Agnese Piraino Leto, vedova del magistrato.
“Paolo Borsellino – aggiunge Lari – certamente venne a sapere del dialogo che si era instaurato tra esponenti di Cosa nostra e le istituzioni. Sono certo che la verità verrà fuori. Importante sarà stabilire se la trattativa tra Stato e mafia ha accelerato i tempi del progetto di eliminazione del magistrato”.
Claudio Porcasi (Blogsicilia.it)