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Mafia: S. Borsellino: 'Filmato agenda rossa? Ennesimo depistaggio' PDF Stampa E-mail
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Scritto da AGI   
Martedì 21 Maggio 2013 19:58
di AGI - 21 maggio 2013

Caltanissetta. Il filmato appena ritrovato in cui compare quella che sembra un'agenda rossa in via D'Amelio subito dopo la strage e' poco credibile secondo Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso. "Credo si tratti dell'ennesima polpetta avvelenata", ha detto ai giornalisti oggi a margine dell'udienza del processo "Borsellino quater" a Caltanissetta. "Agli agenti sono esplose in mano le pistole. Le mani erano ridotte a brandelli e le braccia sono state strappate. I loro corpi erano carbonizzati. Come si puo' pensare che l'agenda sia rimasta integra? Se volete fare un depistaggio fatelo secondo logica, in maniera che sia credibile e verosimile. Cosi' c'e' da vomitare", ha aggiunto. Secondo Salvatore Borsellino, "e' assurdo che vengano utilizzati dei metodi cosi' baggiani per cercare di sviare il corso della giustizia. Tutto questo avviene nel momento in cui dopo vent'anni si sta cercando di arrivare alla verita'. Un fotogramma che viene pubblicato quando finalmente siamo nella fase dibattimentale di un processo, quando finalmente si discute dell'agenda rossa e questo non era mai avvenuto, alla presenza delle parti civili e del pubblico che deve essere informato su una cosa che ha segnato la vita del nostro Paese".
Salvatore Borsellino ha sostenuto che "via d'Amelio non e' una delle tante stragi che sia avvenuta in Italia ma e' una strage che ha determinato i successivi vent'anni della vita del nostro Paese. Paolo era un ostacolo alla trattativa. Visto che la trattativa e il pagamento delle cambiali della trattativa e visto che i ricatti incrociati legati alla trattativa continuano oggi a determinare anche la vita politica del nostro Paese, quella strage ha delle fondamenta intrise di sangue".
Dunque, "e' importante che questo processo si svolga senza tentativi di depistaggi, senza questo preteso scoop. E' importante che la gente possa conoscere la verita' ". E invece, ha accusato Salvatore Borsellino, "nel momento in cui si cerca di arrivare alla verita' si solleva l'ennesimo fumo per cercare di confondere le idee. Sono qui per conoscere gli autori del depistaggio. Da li' si risale ai mandanti. Mi interessa la sparizione dell'agenda rossa perche' e' lo snodo di quella strage e su quell'agenda si basano i ricatti incrociati che reggono gli equilibri di questa Repubblica. Se viene fatto un depistaggio - ha concluso - ci deve essere un motivo. Mi interessa anche perche' i sospetti siano stati indirizzati nei confronti di una famiglia mafiosa piuttosto che un'altra. Se e' la famiglia di Brancaccio ci sono allora altri collegamenti".

AGI







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