Ci preme rispondere alle dichiarazioni rilasciate dal proc. Nicolosi all’Ansa, secondo le quali “per quanto abbiamo accertato la revoca dei 41 bis decisa dal Ministro della Giustizia Giovanni Conso, fu indifferente rispetto ai desiderata di Cosa Nostra. Non c’era praticamente e nessuno a cui potesse interessare”.
E’ stato il Prof. Conso non un altro a dire: ”Ho revocato quei 41 bis, l’ho fatto in solitudine, per fermare le stragi.“
Detto questo, il 27 maggio 1993 a Firenze c’erano stati 5 morti e 48 feriti e la mano assassina fu quella dei capi della mafia. Ogni 41 bis avrebbe dovuto essere rinnovato nel mese di novembre dello stesso anno 1993, altrimenti sarebbe voluto dire che quei 5 morti erano già stati buttati nel dimenticatoio, al di là di ogni accertamento, al di là di ogni valutazione di oggi. In quel momento, i morti erano ancora caldi. E di sicuro alla mafia non andava fatto nessun regalo.
Resta dunque una responsabilità morale grande come una casa per un Guardasigilli, Conso, il quale del resto, lo ripetiamo, ha ammesso lui stesso di aver “agito in solitudine per fermare le stragi ”; la responsabilità morale di chi agì e sbagliò, anche se in solitudine.
Speriamo quindi che i processi di Palermo servano a chiarire questo grande dubbio, ma di sicuro possiamo affermare una cosa, che magari resta al di là di ogni responsabilità penale.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili