di Redazione Il Fatto Quotidiano - 17 ottobre 2013
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano deporrà come testimone al processo per la trattativa tra Stato e mafia. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, che hanno così accolto, seppure in parte, la richiesta avanzata nelle scorse udienze dal pm Nino Di Matteo. Il capo dello Stato era stato citato dai pm per riferire in aula sulle “preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012 – si legge nella richiesta della Procura di Palermo – concernenti il timore di D’Ambrosio ‘di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi’, e cioè nel periodo tra il 1989 e il 1993″.