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"Caro anonimo, chi ti ha autorizzato?" PDF Stampa E-mail
Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Guido Tomasino   
Lunedì 05 Maggio 2014 00:46
di Guido Tomasino - 4 maggio 2014
 

Abito in via Galilei da oltre 50 anni, e da alcuni mesi sono un condomino del pm Agnello. Apprendo dai giornali, e da una comunicazione dell'amministratore di condominio, che un anonimo ha deciso di scrivere una lettera anonima pretendendo di parlare anche per me.
Caro anonimo, chi ti ha autorizzato? In questo stesso palazzo abitava Sebastiano Bosio, medico ucciso dalla mafia per aver rifiutato di fare "favori". Sempre in questo palazzo, pochi piani più in giù, abitava Michele Pantaleone, coraggioso studioso della mafia. Poche centinaia di metri più in là, in via Notarbartolo, abitava il giudice Giovanni Falcone, ucciso insieme alla moglie e a parte della scorta per difendere te, me e i nostri figli dalla barbarie mafiosa.
Pochi passi più in là, in via Cilea, la casa del giudice Paolo Borsellino, anch'esso massacrato dalla mafia con la scorta. A qualche centinaia di metri ancora, la casa di Rocco Chinnici, in via Pipitone Federico, anche lui morto perché lottava contro la mafia. E la catena di giudici e di uomini delle istituzioni che sono morti per adempiere il loro dovere purtroppo è ancora lunga.
In questo stesso condominio, due volontari della Croce Rossa, che anziché perdere e far perdere tempo con lettere anonime per futili questioni, abitualmente sfamano i senzatetto della città, e due giorni fa hanno assistito 358 migranti appena sbarcati in questa terra difficile per cercare di costruire una nuova vita.
Io scelgo di stare dalla loro parte, dalla parte del pm Agnello, e della parte sana delle istituzioni e dello Stato.
In questi giorni, davanti al tribunale di Palermo, alcuni cittadini sono impegnati a fare da "scorta civica", cioè a difendere e supportare la nostra magistratura. Io scelgo, e non da oggi, di stare dalla loro parte e non dalla tua.

Probabilmente tutti vorremmo parcheggiare di fronte casa, magari con un portiere in livrea che ci apre lo sportello. Ma credo, caro anonimo, che rinunciare a questo privilegio sia un sacrificio che forse puoi riuscire ad affrontare anche tu pur di contribuire a quello che è e resta un impegno comune a tutti i cittadini onesti: la lotta contro mafia, corruzione, malaffare.
Pensandoci bene, tanta solerzia potrebbe essere utilizzata più proficuamente: magari passeggiando per questo stesso quartiere potresti trovare illegalità, abusi edilizi, tante piccole grandi battaglie civiche per cui impegnarti a volto scoperto, senza doverti rifugiare nell'anonimato nella vigliaccheria.
Per le tue prossime lettere anonime, invece, ti prego, d'ora in poi di non coinvolgere me o altre persone, lasciando intuire che ci sia una sorta di "società segreta" che dà spazio e condivide queste discutibili prese di posizione, che ritengo assolutamente individuali.

Cordiali saluti, Guido Tomasino

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