Pio La Torre era mio nonno. Avevo tre anni quando é stato ucciso, e sono 26 anni che mi chiedo come sarebbe stato parlare, vivere e confrontarmi con lui. Mi sono convinto che l´esempio ed il modello che lui ha dato morendo fossero la ricompensa della privazione che ho avuto. Ora sono un medico di 29 anni e mi sento derubato anche di questo.
Scrivo ora, a piú di un mese dalla dichiarazione del Sindaco Giuseppe Alfano di cancellare l´intitolazione dell´aeroporto di Comiso a Pio La Torre, perché ho voluto che le riflessioni che oggi rivolgo, fossero private, di quel giusto, ma poco costruttivo, contenuto di ira e frustrante indignazione di cui all´indomani dell´accaduto erano piene.
Scrivo ora, perché quel gusto amaro di delusione e sconforto continua a riempire la mia testa e la mia gola. Mio nonno non era solo un esponente del Partito Comunista siciliano, era un italiano con il piú profondo senso dello Stato. Le sue battaglie e il sacrificio ultimo della sua vita, non appartengono a nessuno e sono di tutti. Si batté contro la Mafia e contro quella politica che ne permetteva l´esistenza, e contro una collusione ancora oggi lungi dall´essere sconfitta.
La legge 109 non é la "sua" legge, ma una legge che l´Italia si é data per combattere la criminalitá organizzata. Chi vuol privare l´aeroporto di Comiso del nome di Pio La Torre, vuol negare il significato delle sue battaglie, del suo esempio e della sua vita.
Ho negli occhi l´ombra dell´ennesima frustrante sconfitta per un paese inerte, sottomesso, esanime. Spero sinceramente che una parte sana esista ancora e trovi la forza di opporsi all´ennesimo sopruso, all´ennesima ingiustizia, all´ennesimo oltraggio.
A commento della lettera di Marco La Torre presentiamo una parte dell´intervento che il prof. Enzo Guidotto, giá consulente della Commissione Antimafia, ha tentuto il 9 maggio 2008 a Fano all´incontro organizzato dall´Associazione Res Publica Amici di Beppe Grillo :
Il prof. Guidotto ricorda il segretario del PCI siciliano Pio La Torre, assassinato il 30 aprile 1982 insieme all´agente di scorta Rosario Di Salvo: "Pio La Torre era andato in Sicilia anche per fare pulizia nel suo partito, aveva indicato delle persone che nel partito comunista e nelle cooperative rosse erano da buttare fuori. Lui é stato ucciso e quei criminali sono rimasti dentro: sono stati arrestati per associazione mafiosa venti anni piú tardi, dopo aver fatto carriera in politica e nelle cooperative. Questo é inconcepibile... La memoria di Pio La Torre é stata tradita dal 1982 a questa parte e soprattutto in occasione della presentazione delle liste in queste ultime elezioni. È stato lasciato fuori l´erede spirituale di Pio La Torre, Beppe Lumia (rientrato in extremis solo per la rinuncia di un capolista al Senato, ndr), che era stato indicato da Giuffré e da Provenzano come bersaglio da colpire e da uccidere: il piano era pronto. É stato invece inserito senza discussione Vladimiro Crisafulli, filmato insieme ad un pregiudicato per mafia mentre parlavano di affari e di appalti... I risultati catastrofici sono stati dovuti alla mancanza di coerenza tra i programmi presentati e la politca svolta a livello parlamentare e governativo anche nel settore antimafia."
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sebastian
- Resti la denominazione Pio La Torre
|2008-11-02 20:34:34
Come siciliano sono profondamente demoralizzato ma allo stesso tempo incazzato(lasciatemi passare l'espressione)perchè è una vergogna che una persona come Pio La Torre venga strumentalizzato da un qualsiasi funzionario dello stato(si fa per dire)che si permette di auspicare la cancellazione del nome all'aereoporto di comiso.
Perchè comunista?
questa è una vera e propria ingiustizia, perchè quando si parla di un uomo che lotta contro la mafia nn cè ne destra ne sinistra e nessun altro ideale politico, l'ideale antimafia è di tutti, e deve essere di tutti.
Io auspico che il sindaco Alfano torni sui suoi passi e revochi questa sua decisione scellerata.
Come siciliano mi sento derubato di una memoria che dovrebbe essere condivisa da tutti, senza distinzione di colore politico.
Come uomo che si occupa anche di politica, posso affermare la gravità del gesto e l'inettitudine politica e umana di quest'uomo.
Viva Pio La Torre.
Shiloh
|2008-11-03 09:14:05
Probabilmente il motivo dle nome ripudiato è molto più terra terra di quanto possa sembrare.
Dà fastidio il nome di Pio La Torre perchè uomo dell'antimafia, e non perchè comunista.
Ma dirlo pare brutto, ecco perchè il mediocre dipendente pubblico ha preferito passare per fazioso.
Meglio fare la figura del fazioso che del simpatizzante mafioso.
Sbaglio o c'era un altro "sensibile" rappresentante della pubblica amministrzione che non reggeva il nome "Aeroporto Falcone e Borsellino"?
Che fine ha fatto la sua proposta di cambiarlo? Spero gliel'abbiano fatta ingoiare...
Luciana
blackhole
|2008-11-03 13:52:20
alcuni elementi di questo paese fanno di tutto per rendersi ridicoli, perchè è ridicolo voler fare una cosa del genere!ma d'altronde sono cose normali
Shiloh
|2008-11-03 23:11:59
Non ritengo ridicoli i revisionisti di nomi.
Li ritengo spudoratamente disonesti.
Soprattutto in una terra che ha bisogno di segnali, dove anche il nome dato ad un aeroporto ha un preciso perchè, ben più profondo che se l'aeroporto si trovasse altrove.
Cambiarlo vuol dire cancellare un certo modo di pensare.
Rimuovere il nome di chi ha pagato con la vita il proprio senso del dovere, vuol dire che si vuol costringere la gente per bene a stare zitta, che tanto non ne vale la pena, che tanto prima o poi tutti si dimenticheranno del perchè e del percome.
Brutte mer#acce!
Soffrono d'invidia.
Sanno che a loro potrà essere intitolata soltanto una bella latrina pubblica.