E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
Roma. Lo scopo è "condivisibile", ma così come è stato congegnato il reato di depistaggio "è uno strumento inadeguato rispetto alla complessità" del fenomeno. Lo ha detto il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, che ha criticato la proposta di legge all'esame della Commissione Giustizia della Camera che ha come firmatario Paolo Bolognesi (Pd), presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna.
Scarpinato ha precisato davanti alla Commissione che così come è strutturato, il reato "colpisce solo la dichiarazione falsa e reticente del pubblico ufficiale". Invece è necessario comprendere "tutte le azioni e omissioni con cui si depista, si ritarda indebitamente o si inquinano le indagini della magistratura su reati di particolare gravità", in modo da comprendere "tutte le condotte con cui sulla base dell'esperienza si realizza il depistaggio". Furto compreso, come nel caso della sparizione dell'agenda di Paolo Borsellino, o l'eliminazione di dati informatici. Inoltre ai reati di depistaggio andrebbero applicati gli stessi termini di prescrizione previsti per i reati di mafia.