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Omicidio Lamberti, 30 anni a Pignataro. Il pm Montemurro: 'La giustizia trionfa' PDF Stampa E-mail
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Scritto da redazione CorrieredelMezzogiorno.it   
Sabato 05 Luglio 2014 15:45
di redazione CorrieredelMezzogiorno.it - 4 luglio 2014

SALERNO - Omicidio Simonetta Lamberti: 30 anni di carcere per Antonio Pignataro. La sentenza stamani, poco prima delle dodici, alla presenza, tra gli altri, di Serena, altra figlia del giudice cavese, visibilmente provata. Così, dopo trentadue anni – era il 29 maggio del 1982 - ecco in parte la parola fine. Pignataro, autoaccusatosi dell’omicidio, è stato condannato a 30 anni di reclusione; non gli è stata riconosciuta nessuna attenuante generica. Dovrà risarcire 50mila euro – i fratelli Stefano e Francesco Lamberti – che si erano costituiti parte civile.


SODDISFATTO IL PM
- «Stamani è stata scritta una pagina importante per la storia della camorra nel Salernitano. La giustizia, anche se tarda, arriva sempre» ha chiosato il pm Vincenzo Montemurro. Il 55enne ex cutoliano, oltre ad autoaccusarsi, ha fatto i nomi di Gerardo Della Mura, Claudio Masturzo e Gaetano De Cesare come partecipanti al delitto. Solo lui, però, è rimasto ancora in vita. Trentadue anni fa Simonetta Lamberti fu uccisa da un commando di camorra mentre tornava a casa, a Cava dei Tirreni, in compagnia del padre Alfonso, il vero obiettivo del commando.

da: corrieredelmezzogiorno.corrire.it

Il commento sul suo profilo Facebook della sorella di Simonetta, Serena Lamberti:

IL GIUDICE DELL'UDIENZA PRELIMINARE, DR. SERGIO DE LUCA [...] DICHIARA PIGNATARO ANTONIO COLPEVOLE di OMICIDIO PREMEDITATO in danno di Simonetta Lamberti e lo condanna, con la diminuente del rito, ALLA PENA DI ANNI 30 DI RECLUSIONE... non riesco nemmeno a ricordare con precisione cosa ho sentito dentro di me in quella frazione di secondo, ascoltando queste prime poche parole, nè potrei mai descrivere com'era il mio stato d'animo in quell'istante che sembrava dilatato all'infinito nel tempo... da lì in poi non ho sentito più nulla di quello che diceva... non capivo letteralmente più niente, visto che mi aspettavo il peggio (considerando le preoccupanti premesse dei giorni scorsi...) e visto che questa agognata sentenza è arrivata dopo una terribile, lunga, interminabile mattinata, dove è successo veramente di tutto in quell'aula... una mattinata che sembrava NON finire più, tremavo per i nervi, (saltavo dalla sedia mentre ascoltavo quello che diceva il "famoso" difensore che ha causato tutti sti rinvii e ritardi... cose assurde, e io fremevo perché non potevo controbattere...), tutto il tempo sono stata lì lì per crollare, ma sono andata avanti, trattenendomi il più possibile, trattenendo le lacrime che non volevo uscissero e si vedessero, ma qualcuna (anche più di qualcuna!) continuava a sfuggirmi... poi si, è vero, è arrivato un momento in cui sono crollata, non sono stata forte a sufficienza, e cioè quando il gup stava uscendo e quell'uomo mi si è avvicinato (anche se cmq già per tutto il tempo era seduto a pochi cm, nella fila davanti a dove ero io e i nst legali) perchè voleva parlarmi... io avrei anche voluto ascoltare cosa aveva da dirmi, ma man mano che si avvicinava, io non so cosa mi ha preso, cosa sia scoppiato in me, non ce l'ho fatta, ho indietreggiato, e sono uscita, in quel momento in cui avrei tanto voluto sentire COSA mai avesse da dirmi, i nervi son partiti, e sono scesa, dovevo uscire da quel tribunale in cui mi sentivo così oppressa in quel momento, e mi mancava l'aria..... non riuscivo più a respirare... per fortuna pochi minuti all'aria aperta, e le persone che mi sono state accanto per tutto il tempo, mi son bastati per calmare quel momento di crollo, e tornare in me... pronta per rientrare e sentire la sentenza. In quel momento, in cui il tempo si è fermato, l'impressione è stata quella di mettere un "punto"... un punto, una fine, che è anche il raggiungimento di una giustizia, seppur parziale, che per 32 anni è sembrata più che lontana, impossibile. La fine di un lungo capitolo della mia vita, buio, triste, doloroso, che spero possa ess anche un inizio.... l'inizio di una vita vera, e non di una insopportabile difficile sopravvivenza. Non so, in questo momento, non posso immaginare o pensare a cosa sarà da domani in poi, e nemmeno voglio farlo... sono troppo stanca, stremata, e non c'è bisogno , adesso, di farmi altri problemi!!
adesso, invece, quello che sento e voglio dire, è un enorme GRAZIE a chi c'era oggi e nelle precedenti, per il sostegno, la vicinanza, l'unione... e a tutti quelli che anche da lontano hanno SEMPRE fatto sentire la propria vicinanza il proprio affetto e sostegno... tutte cose fondamentali, preziose, grazie alle quali ho avuto la forza di non mollare quaNdo invece io , di mio, avevo già rinunciato quasi...
E POI... E poi... provo infinita riconoscenza, oltre che un grandissimo affetto, profondo, per Uomini che oltre ad essere veri professionisti, seri, integerrimi, combattivi, sono Persone splendide a livello Umano, di un affetto, una comprensione ed una sensibilità come pochi hanno.... che sono riusciti in quello che per me era oramai impossibile, sono riusciti a ridarmi fiducia nel Bene,....e anche un pò di quella speranza persa taaanto tempo fa, o che forse non ho mai avuto... VINCENZO MONTEMURRO... FRANCO ROBERTI... DON LUIGI CIOTTI I miei punti fermi, il mio sostegno in tutto e per tutto, tre cardini della mia "salvezza". E, da inizio processo, per me insieme a loro, c'è anche SERGIO DE LUCA.









 

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