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Diffamò i Parmalina: condannato Domenico Munafò PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione Gazzetta del Sud   
Lunedì 14 Luglio 2014 21:57
di Redazione Gazzetta del Sud - 14 luglio 2014

Il capogruppo della maggioranza consiliare del Comune di Terme Vigliatore, Domenico Munafò, 53 anni, già vice sindaco e presidente dello stesso Consiglio, su richiesta del pm Francesco Massara, è stato condannato alla pena di 1.500 euro di multa e al risarcimento dei danni in sede civile, dal giudice Enzo La Torre perchè riconosciuto colpevole di diffamazione e ingiurie, con l’aggravante di aver attribuito un fatto specifico, in quanto offendeva la reputazione e la memoria del prof. Adolfo Parmaliana e la reputazione, l’onore e il decoro del fratello di Parmaliana, l’avv. Biagio. L’imputato dovrà inoltre pagare i danni alla vedova del prof. Parmaliana, Cettina Merlino e all’avv. Biagio Parmaliana che nel processo si sono costituiti parte civile con l’avv. Mariella Cicero. La vicenda trae origine da una lettera del 26 ottobre 2010 con la quale l’imputato chiedeva un risarcimento di danni alla vedova Parmaliana Cettina Merlino, all’avv. Biagio Parmaliana e ai giornalista Alfio Caruso e alla casa editrice Longanesi per il contenuto del libro sulla vicenda del professore universitario “Io che da morto vi parlo”.
Nella richiesta di risarcimento che ha adesso causato la condanna penale di Domenico Munafò, l’imputato sosteneva che l’ultima lettera del prof.  Adolfo Parmaliana fosse “l’ultimo atto di un disegno criminoso messo in atto dal prof. Parmaliana contro lo stesso Munafò e che tale disegno criminoso è stato continuato dagli eredi”. All’udienza conclusiva il pm Francesco Massara che ha chiesto la condanna, ha rilevato, invece, che l’azione del Munafò era altamente offensiva anche perché rivolta ad un soggetto che era morto in situazione tragica, oltre che totalmente gratuita perché nell’ultima lettera del prof. Parmaliana non vi era neppure un cenno indiretto al Munafò. Durante il processo sentiti come testimoni, oltre al giornalista Alfio Caruso. anche gli alleati politici di Munafò, il sindaco Bartolo Cipriano e l’ex sindaco Gennaro Nicolo’.

Redazione Gazzetta del Sud (fonte: www.stampalibera.it)














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