E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
Convocata d’urgenza al Viminale una riunione per discutere dell’allarme attentato a Palermo. Tra i partecipanti il prefetto di Palermo, il pg Roberto Scarpinato e i procuratori Agueci e Lari
“Il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza ha deciso di utilizzare ogni mezzo tecnico che le tecnologie presenti in ogni posto del mondo ci possono suggerire di usare a tutela della vita e della incolumità fisica dei magistrati di Palermo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano alla fine della riunione del comitato nazionaleper l’ordine e la sicurezza per una riunione che è da poco cominciata al Viminale. All’ordine del giorno le minacce ricevute dai magistrati siciliani, in particolare il pm Nino Di Matteo. “Il tritolo per lui è già arrivato a Palermo” aveva rivelato il neo pentito Vito Galatolo nei giorni scorsi. Alla riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza, partecipano il prefetto di Palermo, il procuratore generale Roberto Scarpinato, il procuratore ad interim di Palermo Leonardo Agueci e quello di Caltanissetta Sergio Lari, insieme ai vertici nazionali delle forze dell’ordine. Secondo alcune indiscrezioni, anche lo stesso Di Matteo sarebbe presente alla riunione del Viminale, anche se non e’ ancora chiaro se il pm abbia dato forfait per motivi di sicurezza. Gli altri pm che indagano sulla Trattativa sono a Joahnnesburg a interrogare l’ex 007 Gianadelio Maletti.
Nel dicembre 2013, proprio alla fine di un’altra riunione del comitato per la sicurezza riunito a Palermo, Alfano aveva dichiarato che il “bomb jammer per Di Matteo era già stato messo a disposizione”. Un anno dopo però il congegno antibomba non è ancora stato fornito alla scorta del pm. Adesso Alfano parla di “ogni mezzo tecnico” da mettere a disposizione per difendere il magistrato. “Ho usato volutamente questa espressione – aggiunge ha spiegato il titolare del Viminale – per dire che cercheremo ogni apparecchiatura che ci consenta di proteggere al meglio. Fino a qui abbiamo destinato ai magistrati di Palermo tutta la forza di cui lo Stato dispone in termini di mezzi e di uomini. Numero e qualità degli uomini a proteggere i magistrati rispondono esattamente a criteri di eccellenza”