Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
DE MAGISTRIS: MANCINO, PRONTO A LASCIARE SE SCREDITATO
(AGI) - Roma, 4 dic - "Il giorno in cui una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia non ho difficolta' a togliere l'incomodo". Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, in apertura del plenum di questa mattina, riferendosi alle notizie secondo le quali sarebbe coinvolto in una inchiesta a Salerno sul caso De Magistris. "Non vorrei avere sulla mia persona neppure l'ombra di un sospetto - ha detto Mancino - il giorno che dovesse accadere non avrei esitazione a lasciare. Ho sempre operato al servizio delle istituzioni e sono venuto al Csm per cercare di conciliare politica e magistratura, probabilmente me ne andro' senza aver raggiunto questo obiettivo, ma cio' dipende anche da quello che si muove all'esterno del Csm. Io, quando ero ministro dell'Interno, ho appreso come bisogna mantenere i rapporti politici all'interno di culture diverse".
DE MAGISTRIS: MANCINO, FU COLLABORATORE A CHIAMARE SALADINO
(AGI) - Roma, 4 dic - "Nel 2001", ha ricordato ancora Mancino, "ho cessato di fare il presidente del Senato, e quel collaboratore ha smesso di far parte della mia segreteria". Inoltre, a quel tempo "De Magistris non era ancora destinato a Catanzaro", ha osservato il vicepresidente del Csm, "dove e' andato solo nel 2002. Si fa tanto clamore, dunque -ha concluso- per una telefonata che non ho fatto".
DE MAGISTRIS: MANCINO, FU COLLABORATORE A CHIAMARE SALADINO
(AGI) - Roma, 4 dic. - "Non ho mai telefonato a Saladino, la chiamata partita da uno dei miei numeri di telefono e' stata fatta da un'altra persona, da un rappresentante di Comunione e liberazione, Angelo Arminio, che nel 2001 era nella schiera dei miei collaboratori". Cosi' il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, in apertura del plenum di questa mattina, ribadisce di non aver mai avuto rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino. "Vivo uno stato di amarezza", ha dichiarato il vicepresidente del Csm, "per le notizie di stampa che vorrebbero la mia persona sottoposta a indagini a Salerno. Non so se ci sono inchieste, so solo che qualche quotidiano ha parlato di indagini sulla mia persona, sull'ex pg di Cassazione e sul pg d'udienza disciplinare D'Ambrosio. Nella notizia c'e' anche un collegamento a rapporti che avrei avuto con Saladino: non ne ho mai avuti, non lo conosco, mi e' stato presentato nel 1985 per un comizio che fece un candidato delle liste Dc e appartenente a Cl, pensavo fosse milanese, non ho mai avuto rapporti con lui". Mancino racconta che, alla luce delle notizie di stampa che parlano di una telefonata giunta sul cellulare di Saladino il 30 aprile 2001 da un'utenza a lui intestata, ha consultato le sue agende di allora e ha fatto indagini, scoprendo cosi' che "quella conversazione e' stata fatta da un'altra persona, Angelo Arminio".
"Non vorrei avere sulla mia persona neppure l'ombra di un sospetto"
"Mancino racconta che, alla luce delle notizie di stampa che parlano di una telefonata giunta sul cellulare di Saladino il 30 aprile 2001 da un'utenza a lui intestata, ha consultato le sue agende di allora"
Caro Mancino, chissà quando hai cominciato a scrivere tutto sulle tue agende, probabilmente nel luglio 1992 non lo facevi ancora, altrimenti ricorderesti di aver incontrato Paolo Borsellino... e direi che questa scarsa memoria qualche sospetto lo aveva già creato..
Shiloh
|2008-12-04 19:43:17
Secondo me le dichiarazioni di Mancino lasciano il tempo che trovano.
Infatti che vuol dire " quella conversazione e' stata fatta da un'altra persona, Angelo Arminio"?
Questo tizio non era un suo collaboratore?
Non può averla fatta "per suo conto" proprio per non lasciare tracce di un dialogo diretto?
E poi...la memoria del nostro caro Mancino.
Era talmente lacunosa da non permettergli di ricordare un incontro con un magistrato del calibro di Paolo Borsellino, a poche ore dalla sua morte e da una strage orrenda.
Io un incontro del genere me lo ricorderei a vita, anche se negli stessi giorni avessi incontrato il Papa, il Presidente degli Stati Uniti, quello russo e anche una delegazione di marziani.
Ma lui no, la memoria gli fa difetto.
Ma guarda caso, " adesso" (quando si dice il tempismo) si ricorda di non conoscere affatto un tale Saladino che qualcuno gli ha soltanto " presentato nel 1985 per un comizio che fece un candidato delle liste Dc e appartenente a Cl, pensavo fosse milanese, non ho mai avuto rapporti con lui".
Domanda:
COME FA Mancino a ricordare a distanza di 23 anni uno che non ha mai conosciuto nè frequentato ma del quale ricorda ogni pelo, anche il perchè e il percome glielo hanno presentato?
Ce lo facciamo spiegare da Lucarelli o da Nostradamus?
Luciana
VaronEmanuele
- mancino collaboratore
|2008-12-05 13:01:44
Ma che lo tolga l'incomodo! Che sparisca e si consegni alla magistratura da privato cittadino informato sui fatti. Faccia il pentito e collaboratore di giustizia!