La vicenda riguarda le inchieste "Why not " e "Poseidone". Aperta la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale per il procuratore di Salerno e il procuratore generale di Catanzaro. Mancino: "Emersi fatti sconcertanti"
Ugo Bergamo, presidente della prima commissione del CSM
(Fonte: Corriere TV)
Roma, 6 dicembre 2008 - La prima commissione del Csm all’unanimità ha aperto la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale nei confronti del procuratore di Salerno Luigi Apicella e del procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli. La decisione e’ stata presa a conclusione delle audizioni dei vertici dei due uffici giudiziari. Oggi si sono svolte le audizioni alla prima commissione del Consiglio superiore della magistratura sulla vicenda che vede coinvolte la procura di Catanzaro e di Salerno sulle inchieste "Why not " e "Poseidone".
L'intervento dell'organo di autogoverno della magistratura, ha rivendicato il presidente della Commissione, Ugo Bergamo, è stato "tempestivo": "E' un passo importante per restituire al Consiglio autorevolezza e, soprattutto, credibilità alla magistratura".
Va avanti l’istruttoria del Csm sullo scontro tra le procure di Salerno e Catanzaro. Martedi’ saranno ascoltati altri pubblici ministeri dei due uffici requirenti. Si tratta dei pm di Catanzaro Salvatore Curcio e Alfredo Garbati e Domenico De Lorenzo, titolari dell’inchiesta Why not e firmatari del controsequestro del fascicolo.
Per la procura di Salerno saranno invece ascoltati i pm Gabriella Nuzzi, Dionigo Verasani, titolari del procedimento a carico dei magistrati di Catanzaro, e ancora Antonio Centore, Fabrizio Gambardella, Roberto Penna e Vincenzo Senatore.
Tutti questi magistrati hanno partecipato al sequestro e alle perquisizioni che si sono svolte alla procura di Catanzaro e nelle abitazioni dei pubblici ministeri di quell’ufficio. ’’La conclusione e’ prevista - ha spiegato il presidente della Prima Commissione Ugo Bergamo - subito dopo Natale’’.
MANCINO
"Sono venute fuori cose sconcertanti". Così, secondo quanto si apprende, il vice presidente del Csm Nicola Mancino, che oggi si trova nella sua casa in Campania e non a Palazzo dei Marescialli, ha commentato le indiscrezioni emerse dalle audizioni dei magistrati di Salerno e Catanzaro.
Mancino è in stretto contatto telefonico con il Csm; ha sentito, in particolare il segretario generale Carlo Visconti e il presidente della prima commissione Ugo Bergamo.
LE TESTIMONIANZE
Alcuni magistrati di Catanzaro coinvolti nelle perquisizioni disposte dalla procura di Salerno sarebbero stati addirittura denudati. È uno degli elementi che, secondo quanto si apprende, sarebbe emerso dall’audizione del Procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli.
Fonte: quotidiano.net