Riteniamo che sia in atto un´indegna campagna di delegittimazione del dott. Genchi che non ha nulla a che fare con i fatti ed il mondo reale: si tratta di un´azione che punta a screditare il vice-questore Genchi e che verosimilmente mira ad aprire la strada al cosidetto ddl Alfano sulle intercettazioni telefoniche, uno dei pochi strumenti rimasti in mano alla magistratura ed alle forze di polizia per fare indagini in modo efficace sulla criminalitá organizzata e su delitti dei colletti bianchi. Evidentemente questo strumento investigativo agita le notti di tanti individui che vorrebbero avere le mani libere da qualsiasi tipo di controllo: chi non ha nulla da temere non ha nessun interesse a modificare la normativa in vigore.
Il dott. Genchi ha un´intera vita professionale alle spalle che dimostra come egli abbia sempre lavorato con un solo fine, quello di applicare la Legge in modo uguale per tutti e di rendere viva la Costituzione. Gli utenti di questo sito hanno potuto toccare con mano il contributo fondamentale dato dal dott. Genchi alle inchieste sulla strage di via D´Amelio. L´importanza di tale contributo e´ stata espressamente sottolineata anche nella sentenza definitiva Borsellino bis. Proprio all´interno di queste indagini il dott. Genchi ha aperto piste investigative che rimandano a responsabilitá nella strage esterne a Cosa Nostra ed alla scellerata trattativa condotta a partire dall´estate del 1992 fino ai giorni nostri tra l´organizzazione criminale ed alcuni giuda che hanno tradito le Istituzioni siglando un patto con Cosa Nostra dalle finalita´ politico-eversive. Quella trattativa é viva oggi piú che mai e prosegue anche attraverso alcuni attori sui quali l´attenzione investigativa del dott. Genchi si era giá accentrata nel 1992.
Vogliamo esprimere pertanto tutta la nostra vicinanza e la nostra stima al dott. Genchi per il modo in cui vive la sua professione e per il contributo quotidiano che dá con il suo lavoro a tenere viva la speranza in una Giustizia uguale per tutti, Giustizia mai come oggi cosí violentata.
Salvatore Borsellino, Marco Bertelli, Vanna Lora, Desiree Grimaldie Martina Di Gianfelice
Ieri sera, mentre rientravo da Locri - dove ho partecipato alla quinta udienza della Corte d’Assise (protrattasi per tutta la giornata) – per l’omicidio del capomafia di Siderno Salvatore Cordì, mi ha chiamato al cellulare il giornalista RAI Bruno Sokolovic, che mi ha letto una gravissima dichiarazione rilasciata sul mio conto dall’on. Marco Minniti (calabrese), ministro ombra dell’Interno del Partito Democratico.
Dopo gli affondi di D’Avanzo e di Bianconi, le dichiarazioni di Minniti (e di qualche altro che lo ha seguito a ruota) non mi hanno meravigliato più di tanto.
Ho replicato all’on. Minniti con l’intervista andata in onda al GR1 della RAI (nell’edizione delle ore 08:00 di oggi) che vi invito ad ascoltare:
Sono indignato delle dichiarazioni dell’on. Minniti, che è anche calabrese ed è stato pure Sottosegratario al Ministero dell’interno.
L’on. Marco Minniti sa benissimo qual è stato e qual è il mio impegno nei più importanti processi di mafia, di strage e di omicidio, perpetratisi in Calabria negli ultimi anni (e non solo in Calabria!) - fino a qualche giorno addietro - al fianco di numerosissimi magistrati onesti, bravi e coraggiosi.
Sono onorato ed orgoglioso della loro fiducia che non è mai venuta meno, nonostante le “tragedie” orchestrate da chi li ha depistati e, probabilmente, ha fatto pure loro commettere degli errori.
Sono certo, conoscendo alcuni di loro, che mai sarebbe accaduto quel che è accaduto, se a quei magistrati fossero state fornite delle corrette informazioni.
Forse il vero problema sta proprio in questo e non va ricercato all’interno della Magistratura, come in tanti si ostinano ancora a fare, nel tentativo di conseguire altri risultati.
Molti hanno citato il Capo dello Stato - anche a sproposito - al punto che la Segreteria Generale del Quirinale è stata più volte costretta ad intervenire.
Nessuno, però, si è ricordato di citare il più autorevole ed importante provvedimento che il Presidente Napolitano ha adottato quando era Ministro dell’Interno.
Mi riferisco alla famosa “Circolare Napolitano”, con cui ha cercato di limitare la autoreferenzialità del ROS dei Carabinieri nelle indagini giudiziarie, al di sopra delle competenze funzionali dei Pubblici Ministeri, dei Procuratori Distrettuali e dello stesso Procuratore Nazionale Antimafia.
La regolazione e la limitazione di competenze e prerogative si riferiva proprio all’organo centrale del ROS (quello di Roma).
Ripreso quota il ROS - per la sostanziale disapplicazione della “Circolare Napolitano” - in modo molto discutibile (commettendo pure clamorosi errori), proprio un organo centrale del ROS di Roma ha svolto gli accertamenti sul conto del dr. Luigi de Magistris e su di me, su delega dell’Avvocato Generale di Catanzaro, che aveva avocato l’indagine “Why Not”.
Di quell’organo hanno fatto parte e fanno parte soggetti che ritenendosi formalmente Carabinieri, entrano ed escono dai servizi di sicurezza a seconda delle ventate politiche del momento.
A questi si aggiungono quanti - transitando tra il ROS, la PIRELLI o qualche altra azienda telefonica - hanno cercato e cercano di riaccreditarsi al cospetto dei potenti di turno, montando “tragedie”, con conseguenze che sono state devastanti per le Istituzioni e la Magistratura.
Purtroppo molti politici, anche in buona fede, quando entrano nelle stanze dei bottoni non riescono a restare indifferenti a queste “sirene” e - col tempo - finiscono essi stessi per cadere nella trappola.
Alle stesse “sirene”, purtroppo, finiscono per soggiacere taluni magistrati in buona fede e le conseguenze sono parimenti gravi.
A volte l’ambizione, a volte la speranza di facilitare qualche risultato investigativo, tradiscono i buoni intendimenti ed arrecano danni sostanziali alla giustizia, tradendo le nobili finalità che si intendevano perseguire.
Usare certi discutibili sistemi nelle indagini giudiziarie è come il doping per l’atleta.
Si ha la sensazione di arrivare i primi e di fare meglio.
Prima o dopo, però, se ne pagano le conseguenze sulla persona e si rischia pure di essere squalificati!
A proposito di una certa genia del ROS, non è il caso che si parta dalle indagini sulle stragi del ’92 e ‘93, dal “Papello”, dalla mancata perquisizione del covo di Riina, dall’omicidio di Luigi Ilardo, dalla continuata mancata cattura di Bernardo Provenzano, dalla trattativa con Cosa Nostra, dalle indagini sulle talpe alla DDA di Palermo o alle infiltrazioni spinistiche all’interno della Telecom, per arrivare ai rampolli di quella genia, variamente distribuiti fra ROS, aziende telefoniche private ed accreditate agenzie spionistiche.
Talune di queste ancora lucrano milioni e milioni di euro dallo Stato.
Non è nemmeno il caso che io richiami le numerose e purtroppo dolorose indagini su appartenenti al ROS ed all’Arma dei Carabinieri, che in questi anni sono stato costretto ad assistere e partecipare, al fianco ed a servizio di magistrati coraggiosi (Pubblici Ministeri, Giudici e Tribunali).
I processi si sono conclusi con condanne esemplari. Qualcuno, forse, oggi me la vuole far pagare anche per quello e - come diciamo a Palermo - ha cercato di "pulirsi il coltello".
A quelle indagini (come a numerosissime altre) ho avuto l’onore di lavorare (come sto lavorando) con degli onesti e bravi Carabinieri, con i quali ho condiviso i successi per i risultati conseguiti.
A loro va la mia più alta stima, amicizia e considerazione, per l’attaccamento allo Stato ed alla Legge, che hanno dimostrato nell’assolvere ai loro compiti di istituto.
Carabinieri onesti, professionali e volenterosi che, anche quando hanno fatto accesso al ROS, non hanno mai dimenticato di essere CARABINIERI, mantenendo alto il valore del giuramento di fedeltà allo STATO ed alle sue LEGGI.
Nel mio percorso personale e professionale – purtroppo, talvolta anche a mie spese – ho dovuto prendere atto che molti carabinieri acceduti al ROS (Reparto Operativo Speciale), o nelle diverse fasi di entrata ed uscita dai servizi di sicurezza e dalla varie sigle di società private, il loro giuramento di fedeltà allo STATO ed alle sue LEGGI è stato contrabbandato con finalità assai meno commendevoli.
Altri si sono pure dimenticati di essere CARABINIERI, o se ne sono ricordati solo perché era cambiato il vento (o il padrone di turno), ed era necessario rientrare nei ranghi dell’Arma.
Su taluni appartenenti agli apparati deviati dello Stato si stavano concentrando gli ambiti più importanti delle indagini, quando sono state fermate, a seguito dell’avocazione e della delega ai ROS.
In questo la cosa che mi fa più rabbia è l’avere rilevato che si stava indagando anche a tutela di politici, di alte cariche dello Stato (vedi il Vicepresidente del C.S.M.) e di alti Magistrati, che hanno finito per attaccare e censurare l’operato di chi solo cercava di difenderli.
Si veda per tutti la diffusione della falsa notizia dell’acquisizione dei tabulati delle loro utenze.
Questo ed altro è stato inserito nel tritacarne di chi ha gestito abilmente le orchestrazioni mediatiche delle ulteriori fughe di notizie, che sono state foriere di provvedimenti giudiziari abnormi.
Mi limito a definire abnormi quei provvedimenti solo per la quiete istituzionale che il Capo dello Stato ha richiesto ed ha imposto a tutti con la sua autorevolezza.
Basta leggere le puntuali anticipazioni giornalistiche di un noto quotidiano calabrese per rendersi conto di qual è oggi il vero e reale problema della Calabria, ben oltre la Ndrangheta, la criminalità comune ed il malaffare.
In un circuito perverso di complicità e di ricatti incrociati, le vittime sono finite per diventare complici dei burattinai, che ancora tirano le fila di una vicenda che sta rischiando di travolgere tutto e tutti.
Quello che sta accadendo ha dell’incredibile.
Mi sembra di trovarmi sul set di “Scherzi a parte”.
L’unica cosa è che non ho mai visto una puntata che durasse così a lungo.
Mi auguro – anzi sono certo – che le Istituzioni sapranno reagire e trovare subito delle soluzioni efficaci, che poco mi pare si possano conciliare con delle punizioni ispirate solo da regole di “cerchiobottismo”.
Ne vale di quel che resta della credibilità dello Stato e della Magistratura.
Ne vale del lavoro onesto e del sacrificio di tanti – magistrati, poliziotti, carabinieri, finanzieri – che hanno dato e danno il massimo di se stessi per la tutela dello Stato e per l’affermazione della Legge.
Se non sentiamo il bisogno e la capacità di ritornare a riflettere nel nome dei vivi e nel rispetto della Legge, quanto meno facciamolo nel nome e nel ricordo dei morti.
Di quanti nel nome dello STATO, della GIUSTIZIA e di una LEGGE che fosse “UGUALE PER TUTTI” hanno combattuto con coraggio e determinazione, fino all’estremo sacrificio della vita.
Abbiano in nome di costoro gli uomini delle Istituzioni – vuoi nei Palazzi di Giustizia che nei Palazzi del potere – il coraggio di abbandonare le logiche degli schieramenti, le appartenenze correntizie e corporative delle caste e levare alte le proprie coscienze alla ricerca ed all’affermazione di una morale, che sta al di sopra della Legge e che - al pari della Legge - è stata in questi giorni gravemente vilipesa, come mai era accaduto in questa Nazione.
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gia70
- Io sono con Gioacchino Genchi
|2008-12-11 16:47:30
Tutta la mia solidarieta'a Gioacchino Genchi. E' sempre la solita storia, affoghiamo da 50 anni nelle trame laide e corrote di falsi politici, trame volte a manipolare e a stravolgere l'operato di quella parte sana della magistratura che ha dedicato la propria vita alla ricerca della verita'.
La vita e' questa, ci sono i Borsellino e i Carnevale, gente per bene e gente che si vende al migliore offerente.
Solo il tempo, forse, e l'opera pulita di giudici liberi, ci chiarira' le centinaia di responsabilita' penali che
sembrano siano emerse nelle inchieste di De Magistris...! Si vocifera' di gravissime responsabilita' di politici di livello nazionale..! Minniti si dovrebbe dimettere per le dichiarazioni contro Genchi, anche alla luce dei suoi precedenti incarichi istituzionali. Lo schifo, ormai dilagante, fa persino dire a Veltroni e D'Alema che piu' che parlare di emergenza morale si debba parlare di attacco strumentale nei confronti del PD. Io mi vergogno per voi, cari finti politici di centro-sinistra, siete come Berlusconi, inaffidabili ed interessati solo al potere. Mentre voi vi dedicavate alle scalate delle banche, milioni di persone, in Italia , sono ormai ridotte a fare la fila alla Caritas. Avete distrutto lo stato sociale....!
Avete passato 15 anni ad attaccare Berlusconi solo per nascondere le vostre responsabilita' e le vostre gravi inadempienze. Non dovevate certo spiegarmi voi il passato o il presente di Berlusconi, Previti o Dell'Utri, avreste dovuto lottare contro il conflitto di interessi di Berlusconi e non lo avete fatto, non votare un indegno indulto e lo avete fatto, non coalizzarvi con Mastella e Dini e lo aveta fatto, avreste dovuto dimostrare di essere uomini liberi a servizio del Paese e lo avete venduto..! Questa responsabilita' rimarra' per sempre sulle vostre coscenze. Voi non siete meglio di Berlusconi..!
Quanti politici possiamo salvare negli ultimi 50 anni...quanti sono veramente non responsabili dello sfacelo della nostra Italia...? La paura fa 90..ed investe politici, imprenditori, giudici, forze dell'ordine, giornalisti a libro paga, gente in affari e ricattata dalla mafia. Non siete degni neanche di suscitare la mia rabbia e quella di milioni di italiani ai quali avete rubato il proprio futuro.
Complimenti.
gia70
- VITTIME MAFIA: CONTRO GENCHI ACCOZZAGLIA MENZOGNE
|2008-12-11 17:10:46
ZCZC
DIR0394 3 POL 0 RR1 / DIR
GIUSTIZIA. ASS. VITTIME MAFIA: CONTRO GENCHI ACCOZZAGLIA MENZOGNE
(DIRE) Roma, 11 dic. - "In mezzo a una selva di dichiarazioni,
menzogne, drammatizzazioni strumentali e vergognose accozzaglie
di parole infondate", l'Associazione familiari vittime di mafia
esprime "apprezzamento" e "gratitudine" a Luigi De Magistris e al
suo consulente Gioacchino Genchi. E' reazione ferma quella di
Sonia Alfano, presidente dell'Associazione, di fronte al duro
attacco contro Genchi da parte di "alcuni politici, magistrati,
membri delle forze dell'ordine e arrivisti di ogni genere e
specie": ecco, "vorremmo lanciare un messaggio, non tanto ai
diffamatori di professione quanto agli italiani onesti, per dir
loro che noi sappiamo, per esperienza personale, quale valente
persona sia il dottor Gioacchino Genchi". Alfano non ha alcun dubbio: "La sua 'colpa' e' certamente
quella d'aver collaborato come consulente a una delle indagini
piu' importanti degli ultimi anni e aver fatto tremare quel
sistema di poteri deviati che in Italia formano il vero manto sul
quale si poggia la nostra falsa democrazia". Insomma, avverte l'Associazione familiari vittime di mafia,"il pericolo di 'condizionamento della democrazia italiana' di
cui ha parlato l'onorevole Minniti e' certamente esistente
poiche' se le indagini svolte dal dottor Genchi, su mandato del
Pm De Magistris, fossero andate avanti, si sarebbe svelata una
buona parte del sottosuolo di questa nazione poggiata sugli
intrecci tra mafia e poteri deviati".
gia70
- Genchi...
|2008-12-11 19:17:44
Giu'le mani da Genchi...
Leggete le agenzie, Pdl e Pd contro Genchi...! Mi aspetto una presa di posizione a favore di Genchi da parte di Di Pietro...!
Minniti che calunnia Genchi, Zanda che chiede al governo di riferire in Parlamento e con estrema urgenza sull'esistenza o meno di questo dossier, Cicchitto che presenta una interpellanza parlamentare e chiede di sapere quali siano gli incarichi attuali e le collaborazioni di Genchi e con quali giudici..!
Hanno proprio paura che emergano nomi e responsabilita' che pensavano di aver allontanato con il deragliamento pilotato delle inchieste...
Che schifo..!
Ecco chi e' Gioacchino Genchi...leggete questa ansa del 2007..e capirete molte cose... Confermo di avere ricevuto nel pomeriggio di oggi,mentre leggevo la notizia dalle agenzie,larevoca dell’incarico di consulenza tecnica nel procedimento Why Not, con un provvedimento dell’ avvocato generale di Catanzaro “. Lo afferma il vicequestore Gioacchino Genchi,consulente informatico della procura. “Non è mio compito valutare i provvedimenti dell’ autorita’ giudiziaria, che mi limito solo ad eseguire , afferma Genchi, nel modo piu’ corretto e nel rispetto delle norme e delle prerogative degli uffici giudiziari che li adottano. A titolo personale sono immensamente grato al dottor Dolcino Favi,di avermi tolto da questo impiccio. Se oggi fosse ritornato mio padre dal cimitero, non poteva farmi un regalo migliore. Questa sera festeggiero’ con i miei familiari e spero, finalmente, di poter ritornare a dormire tranquillo, piu’ di quanto non ho fatto in questi giorni “. Genchi afferma che ” devolvero’in favore dei figli delle vittime dei poliziotti delle stragi di Capaci e di Via D’ Amelio tutto quanto mi sara’ riconosciuto per il lavoro svolto in questi mesi . Spero di poter fare avere a ciascuno di loro anche un modesto computer “. Mi sembra il miglior modo conclude il consulente informatico, di onorare la memoria di coloro che sono morti, nel nome di una giustizia che ci si augura, in un modo o nell’altro, alla fine possa trionfare. Comunicato ANSA DEL 31/10/2007
pcampoli
- Solidarieta' al dott. Genchi
|2008-12-11 19:19:33
Pdl-PD uniti contro Genchi : e' normale e scontato.
Piu' il tempo passa, piu' e' sempre evidente e lampante che tutta la classe politica criminale italiana e' unita e compatta nel pretendere impunita'.
Il criminale tessera P2 1816 sta ora svolgendo lo sporco lavoro (quello di soggiogare l'ordine giudiziario al potere politico) che altri non possono fare perche' mostrerebbero il loro volto.
Grazie a Ruggeri e Guarino dal 1994 ho capito che il regime attuale non e' solo quella della P2 ma anche del PCI-PDS-DS.
Quanto alla presa di posizione a favore del dott. Genchi da parte di Di Pietro che gia70 auspica, sono pronto a scommettere che non arrivera' e se anche arrivera' sara' solo di facciata : Di Pietro abbaia, come Grillo, come Travaglio, ma sulle complicita' e collusione del PCI-PDS-DS col criminale tessera P2 1816 tace da sempre.
Avete mai sentito Di Pietro o nel suo BLOG o in TV, ricordare un dato di gravita' inaudita che si puo' leggere solo in "Berlusconi, inchiesta sul signor TV" ed. Kaos 1994, ovvero che la tessera P2 1816 alla fine degli anni '80 offri' un assegno in bianco a Ruggeri e Guarino affinche' non pubblicassero il libro menzionato edito poi nel marzo 1987 in prima edizione dalla casa editrice Editori Riuniti?
eulero84
- re: Solidarieta' al dott. Genchi
|2008-12-12 02:23:31
[
Quanto alla presa di posizione a favore del dott. Genchi da parte di Di Pietro che gia70 auspica, sono pronto a scommettere che non arrivera' e se anche arrivera' sara' solo di facciata : Di Pietro abbaia, come Grillo, come Travaglio, ma sulle complicita' e collusione del PCI-PDS-DS col criminale tessera P2 1816 tace da sempre.
Bè dire che Di Pietro prenda posizioni di facciata per il fatto che non hanno mai citato un certo libro o che Travaglio e Grillo siano gente che solo abbaia mi sembra molto riduttivo.
Consiglio la visione di qualcuno dei video presenti su youtube degli incontri organizzati a favore di DeMagistris quando ancora non era stato trasferito oppure l'intervento del Dott.DeMagistris al parlamento europeo durante il quale era affiancato proprio da Travaglio.
Ad averne di gente che abbaia come DiPietro Grillo e Travaglio ed altri come loro...pochi purtroppo.
Forse se ce ne fosse qualcuno in più il torpore in cui versano le menti del popolo italiano sarebbe meno profondo.
Shiloh
|2008-12-12 13:18:57
Non so perchè, o forse lo so, ma continuo a non fidarmi di Di Pietro.
Luciana
Shiloh
|2008-12-12 13:14:55
Scusate il ritardo, ma aderisco anche io, in pieno, all'indignazione per gli attacchi sfrontati contro le persone che ancora si ostinano a difendere la democrazia e la giustizia in Italia.
Un'Italia che probabilmente nemmeno si merita tanta abnegazione e spirito di sacrificio.
Spirito di sacrificio, si, perchè chi tocca certi fili non solo può morire, ma ha la certezza matematica di essere annullato civilmente, disprezzato dai Soloni di turno, deriso, vilipeso e, in ultima analisi, rischia anche di venire sepolto in terra sconsacrata.
Adesso abbiamo la CERTEZZA che il cancro evidenziato dal Dott. De Magistris ha un solo nome : Loggia P3, dove la "P" sta per "Pantegana".
Non me ne vogliano le pantegane.
Ci sono dentro TUTTI, dalla destra alla sinistra, passando per la chiesa, l'imprenditoria "creativa", la mafia (che a questo punto fa la figura della Cenerentola, visto che è capace solo di sparare ma non di architettare strategie a lungo termine), i giornalisti autoasserviti al potere.
E in ultimo posso dire che c'è dentro anche una larga fetta della società "civile".
La stessa che SE NE FREGA delle sorti dei magistrti onesti e di chi li ascolta.
Io non so se ne usciremo, ma penso che se ci riuscissimo, sarebbe proprio un bel Paese, quello che verrebbe fuori dalle ceneri di questa discarica repubblicana.
Luciana
Marisa Pareto
|2008-12-12 15:34:27
La loggia ha mantenuto lo stesso nome,nel 1997 comparvero addirittura dei manifesti nei paesi degli industrialoni nostrani che nessuno si curò di stracciare,riportavano un incappucciato e si diceva che le iscrizioni erano riaperte,non si diceva dove iscriversi ma da quello che successe dopo e dalla sicurezza di alcuni si capì che era perfettamente operante(copriva i delinquenti e rovinava gli onesti)
Naturalmente se chiedevi informazioni ti dicevano che era uno scherzo di Carnevale ma ci avevano speso troppo e non faceva ridere!Erano in luoghi di grande passaggio ma con forze dell'ordine compiacenti
zeitblom
- Solidarietà
|2008-12-12 20:02:10
La mia solidarietà al dott. Genchi
ma il problema è: a di là della solidarietà,
che fare concretamente?
Come informare migliaia di persone ( o milioni)?
Come cercare di coinvolgere qualcuno un po' più forte di noi?
Genchi siamo con lei
Massimiliano Barontini
Shiloh
|2008-12-12 22:31:49
Noi ci stiamo provando ad informare.
Ma un grosso problema è costituito dal fatto che molti "non vogliono essere informati".
Come quando si ha paura di venire a sapere dell'esistenza di una brutta malattia, si preferisce non sapere.
Comunque ci sono anche dei giornali che non assistono passivamente allo scempio di questi giorni.
E' il caso de "Il Quotidiano della Basilicata".
Nell'edizione on line di oggi (scaricabile all'indirizzo http://www.ilquotidianodellabasilicata.it/) c'è un articolo che riassume il caso De Magistris e c'è anche un bel ritratto di Gioacchino Genchi che spiega perchè sta passando i guai suoi.
Luciana
harlock
|2008-12-13 14:49:27
Per il poco che vale esprimo ovviamente anch'io tutta la mia solidarietà al dott. Genchi e a tutti quei magistrati che ancora fanno il proprio dovere nonostante questo schifo che ancora ci ostiniamo a chiamare stato.