di Movimento Agende Rosse "Rita Atria" - Reggio Emilia e Provincia - 30 ottobre 2017
Venerdi 3 novembre alle ore 18 presso la Sala Concertinel Centro Culturale Polivalente in via Roma 4 a Castelnovo ne' Monti (RE) si terrà la presentazione del libro "Fuoco Criminale. La 'ndrangheta nelle terre del Po: l'inchiesta" (ed. Imprimatur) di Rosella Canadè.
Interveranno insieme all'autrice, Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne' Monti, Fiorenza Brioni, attivista per la legalità, Claudio Meneghetti, esperto e studioso delle mafie al nord.
Modera l'incontro Stefano Scansani, direttore della Gazzetta di Reggio Emilia.
Rossella Canadè scrittrice e giornalista della Gazzetta di Mantova compie in FUOCO CRIMINALE una delle più sapienti e accorate analisi che si possano leggere in tempi d'ndrangheta. A Reggio Emilia le fa coro il processo Aemilia, con la sua imponenza di fatti terribili, a molti cittadini, purtroppo, quasi completamente sconosciuti. Stefano Scansani, osservatore e analista del fenomeno, porta la sua densa esperienza. E' Direttore della Gazzetta di Reggio E., giornale che si occupa, approfonditamente, del Processo Aemilia.
L'ndrangheta ha una grossa falla. Non contiene nè affetti nè sensibilità alcuna al suo interno. Si unisce e agisce per soldi e accaparramento dei territori per spremerli e farli marcire. Lo dobbiamo sapere, capire, comprendere. REAGIRE. Basta che uno sgarri e vada oltre al ruolo che gli è stato dato dal capocosca, la morte è lì, l'uccisione è lì. Pronta. I compagni che diventano, in un attimo, suoi aguzzini. A Cutro o in Emilia. Anzi in Emilia l'ndrangheta, vuole fare affari e i delitti nuociono. E' per questo che negli ultimi anni, le persone da far sparire, vengono attirate là, nella terra di nessuno.
Come possiamo non accorgercene? Lasciar correre?
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Dom 22 Ott 2017 |
Scritto da Redazione www.dentromagazine.com
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| | di Redazione www.dentromagazine.com - 22 ottobre 2017
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Dietro c’è l’immagine in bianco e nero di Paolo Borsellino, a Guidonia Montecelio è “Ora legale”, l’iniziativa del 27 ottobre in memoria del magistrato e degli uomini della scorta organizzata dal Comune non a caso in due scuole, al liceo Majorana e all’istituto di Albuccione. Non a caso, perché è con i giovani che si vince la vera scommessa della lotta alla mafia nella rivoluzione culturale che deve riguardare tutti. Ci sarà Salvatore Borsellino insieme all’assessore alla legalità Davide Russo in un evento che andrà avanti per l’intera giornata da un quartiere all’altro, come spiega il consigliere comunale dei cinque stelle Claudio Caruso promotore insieme all’assessorato della manifestazione: “Il 27 ottobre avremo l’onore di ospitare Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, insieme al giornalista d’inchiesta Paolo Borrometi. Due grandi uomini, che quotidianamente portano avanti la loro battaglia contro le mafie rischiando la loro vita per difendere la nostra libertà”. Quindi appuntamento alle 9 nell’auditorium del Majorana dove sono previsti i saluti del sindaco Michel Barbet e del dirigente scolastico Eusebio Ciccotti, seguirà la proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate”, e poi il dibattito con gli studenti. Alle 15 invece “siete tutti invitati a partecipare alla cerimonia in onore delle vittime della strage di via D’Amelio” dice Caruso, presso l’istituto comprensivo Montelucci dell’Albuccione sarà piantato infatti un ulivo nel giardino della scuola con una targa ricordo.
Redazione www.dentromagazine.com
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Sab 21 Ott 2017 |
Scritto da Ricomincio dagli studenti
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| | di Ricomincio dagli studenti - 21 ottobre 2017
Mercoledì 25 Ottobre, ore 17.45, Giurisprudenza, Aula 7, Roma Tre.
Con:
FERDINANDO IMPOSIMATO - Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione
SALVATORE BORSELLINO - Fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, attivista.
Ci concentreremo sulle molteplici sfumature che il fenomeno della corruzione può avere, in particolare riguardo le mafie, e sulle conseguenze per lo stato della corruzione radicalizzata a tutti i livelli dell'ordinamento.
Insieme a Ferdinando Imposimato e Salvatore Borsellino affronteremo il tema da più punti di vista, quello tecnico-giuridico, quello della società civile e quello più intimo e personale, legato alle note esperienze di vita dei nostri ospiti.
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Lun 30 Ott 2017 |
Scritto da Maurizio Inturri
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| | di Maurizio Inturri - 30 ottobre 2017
Dopo due mesi in cui mi sono fermato per denunciare gli affari sporchi della mafia nella mia città, che funge da passaggio e raccordo tra i vari clan (dalla Calabria a Palermo, dalla Catania dei Santapaola ai Clan Aparo - Bottaro di Siracusa fino ai Clan Crapula - Trigila di Avola e Noto), ho deciso di ricominciare a scrivere; perchè queste mafie, insieme al boss Waldker Albergamo si allungano fino al ragusano come un grande polipo, interessi o "business" coperto da poteri oscuri, dove i soldi vengono riciclati senza problemi e i politici compiacenti si muovono nei vari territori "contagiati" senza scorta o forze dell'ordine alcuna. Eppure di figure ombra dei clan se ne vedono nei loro incontri che chiamano "conferenza", "comizi" o "incontri casuali", ma ci sono! Come è possibile che proprio i rappresentanti delle istituzioni (sindaci, assessori locali e\o regionali) se ne stiano in silenzio? Capisco i giornalisti che si occupano di diverse rubriche per ogni testata, ma non posso tollerare chi ci rappresenta e demanda ad altri il compito della "legalità e illegalità", quando alla fine, se vengono minacciati fanno di tutto pur di avere una scorta. E noi, blogger o giornalisti, magistrati o appartenenti alle FF.OO, cosa dovremmo fare? Demandare a chi se loro, rappresentanti del "governo", demandano? Anche i "capi mafia" demandano ai loro uomini di uccidere, intimidire, compiere usura ecc ecc; allora dove sta la differenza tra un rappresentante della LEGALITA' e un rappresentante dell'ILLEGALITA', se non di stare dalla parte giusta? Accusati, processati, mandati in carcere a scontare la loro pena, ancora COMANDANO la nostra terra con atti di MAFIA.
Sono CRIMINALI ORGANIZZATI a tutti gli effetti! Droga, eroina, majurana, hashish, armi: hanno tutto e vendono di tutto anche sotto l'occhio della legge e dei "governanti", perchè la legge è un caos di articoli e comma che serve più a proteggere l'illegalità che la legalità, che massacra più i bisognosi che chi combatte contro il male, LA MAFIA!
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Sab 21 Ott 2017 |
Scritto da Alessia Candito
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| | di Alessia Candito - 19 ottobre 2017
Bruno Contrada non era solo "la persona più strettamente legata" a Giovanni Aiello, controverso poliziotto noto alle cronache come “Faccia di mostro”, ma si è anche preoccupato di informarsi sulle indagini che la Dda di Reggio Calabria stava sviluppando su di lui. È per questo che l’ex numero due del Sisde, di recente scagionato dalla Cassazione e reintegrato in polizia, è stato per due volte perquisito la scorsa estate dalla squadra mobile di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta che ha svelato la partecipazione della ‘ndrangheta alla stagione stragista degli “attentati continentali”.
I fatti – emerge dal decreto eseguito nel luglio scorso - risalgono ai primi mesi del 2016. All’epoca, il procuratore aggiunto della Dda reggina, Giuseppe Lombardo, stava ascoltando diverse persone potenzialmente informate su omicidi e attentati degli anni Novanta e sull’eventuale coinvolgimento di Aiello, riconosciuto da pentiti e testimoni come il misterioso killer di Stato che li avrebbe firmati o organizzati. Fra i “soggetti di interesse investigativo” convocati dai magistrati di Reggio c’era anche Guido Paolilli, ex poliziotto molto vicino a Contrada, il cui cammino giudiziario in passato si è incrociato con quello di “Faccia di mostro”.
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Sab 21 Ott 2017 |
Scritto da Agende rosse Provincia di Bari
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| | di Agende rosse Provincia di Bari - 21 ottobre 2017
Proseguono i seminari formativi sul tema della legalità con due appuntamenti legati al testo verità sul bandito Salvatore Giuliano e sulla strage di Portella delle Ginestre, “Il bandito della guerra fredda” in compagnia dell’autore Pietro Orsatti, scrittore, regista, giornalista e creatore teatrale, nonché collaboratore per numerose testate giornalistiche italiane e estere.
Il primo incontro è programmato per lunedì 23 ottobre alle ore 19.00 in piazza Leone 14, presso il Castello di Bitritto, dove l’autore presenterà il suo ultimo libro dialogando la scrittrice Monica Lippolis, autrice del testo “L’altra storia”. Interverranno all’evento, Sabino Paparella, ass. alla legalità di Bitritto, costante e attento a questo genere di tematiche e Savino Percoco, Coord. Agende rosse Prov. di Bari. Modera l’incontro il giornalista di Repubblica, Gianvito Rutigliano. Fautori dell’evento patrocinato dal Comune di Bitritto, sono le Ass. Agende Rosse, Funima international e libreria Libriamoci.
Il secondo appuntamento è fissato alle ore 10:00 di martedì 24 ottobre presso l’Auditorium del Liceo Linguistico e Tecnico Economico Statale “Marco Polo” di Bari, dove Pietro Orsatti incontrerà gli studenti.
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